Alla prova i dispositivi di D-Link e Us Robotics, messi a confronto per funzionalità e prestazioni. Senza dimenticare la sicurezza, spesso trascurata in queste apparecchiature
aprile 2003 Lo sviluppo degli standard wireless non conosce soste. Recentemente
Texas Instruments ha proposto un nuovo standard, l’802.11b+ che
raddoppia la velocità del precedente 802.11b portandola da 11 a 22 Mbps.
I primi a presentare, e a fornirci per le prove, prodotti basati su questa tecnologia
sono D-Link e U.S. Robotics, i cui test singoli sono accessibili cliccando sui link in alto. L’802.11b+
non è uno standard ufficialmente ratificato dall’IEEE (Institute
of Electrical and Electronics Engineers), l’organizzazione che si occupa
dello sviluppo e approvazione di tutte le tecnologie di rete, bensì rappresenta
una variante che si rifà alle caratteristiche dell’802.11b rispetto
al quale è pienamente compatibile.
Il sistema di codifica dei dati più efficiente
L’802.11b+ include tutte le caratteristiche dell’802.11b, con una
sola ma importante differenza nel sistema di codifica della trasmissione.
Mentre 802.11b utilizza il CCK (Complementary Code Keying),
l’802.11b+ dispone anche del più efficiente PBCC
(Packet Binary Convolutional Coding).
I due sistemi trasmissivi possono coesistere sulla stessa rete e, di conseguenza
una qualsiasi scheda o Access Point in tecnologia 802.11b funzionerà
perfettamente con un’apparecchiatura 802.11b+ e viceversa. A suffragarlo
c’è la certificazione Wi-Fi (Wireless Fidelity), presente
sui dispositivi di entrambi i produttori, che dimostra il superamento di tutti
i severi test di compatibilità. Wi-Fi è il nome di un’organizzazione
senza scopi di lucro, composta da un gruppo di aziende, che ha lo scopo di promuovere
la tecnologia wireless. La certificazione Wi-Fi assicura che l’unità
è in grado di lavorare con altre unità altrettanto certificate,
indipendentemente dal marchio.
Qualche prova l’abbiamo fatta anche noi, prima tra le due unità
in prova e poi con altri dispositivi wireless, inclusa una scheda PC Card 802.11b
di 3Com non certificata. Tutte le schede sono riuscite a collegarsi correttamente
all’Access Point. Compatibilità però non significa
stesse prestazioni, una scheda 801.11b funzionerà al massimo
a 11 Mbps nonostante sia collegata a un Access Point 802.11b+ da 22 Mbps.
Un
vantaggio propagandato della codifica PBCC è l’estensione della
portata alle basse velocità. A 11 Mbps la portata tra due unità
802.11b+ è superiore del 30 per cento rispetto a quella raggiunta dallo
standard 802.11b, cioè indicativamente 200 metri invece di 150 in spazio
aperto, in condizioni atmosferiche ottimali e con alta velocità di trasmissione.
In interno le distanze indicative diventerebbero rispettivamente 65 e 50 metri.
La portata sale a 65 metri quando si imposta una velocità di trasmissione
di 11 Mbps.
Nella pratica non fate troppo affidamento su questa estensione perché
le condizioni di lavoro effettive non riproducono mai la situazione di laboratorio
in cui il produttore ha eseguito i test.
A 22 Mbps la portata massima rimane di 100 metri mentre il traffico effettivo
misurato da noi è di circa 6,5 Mbps con cifratura attivata. Nella prova
precedente con apparecchiature a 11 Mbps eravamo arrivati in media a 4 Mbps
senza cifratura. L’aggiunta della cifratura, indispensabile
per motivi di sicurezza, può ridurre la velocità di una rete a
11 Mbps fino a 3 Mbps, esattamente la metà della media che abbiamo misurato
per le 802.11b+.
Tra l’altro, il costo di una soluzione 802.11b+ è attualmente pari
o inferiore a quello delle precedenti soluzioni 802.11b. Uno dei motivi è
il chipset ACX100, base di entrambi i sistemi, venduto da Texas
Instruments a un prezzo concorrenziale.
L’ACX100 include un elaboratore di segnali potenziato che riduce al minimo
la perdita nelle prestazioni con il WEP abilitato. In generale tutti i produttori
stanno effettuando un ribasso del costo dei dispositivi wireless per invogliare
i compratori e farli avvicinare a questa tecnologia.
I dispositivi 802.11b+ hanno ricevuto l’omologazione dal ministero delle comunicazioni
e pertanto sono utilizzabili liberamente in ambienti interni.
Pensando già ai 54 Mbps
L’802.11 b+ è uno standard che raddoppia la massima velocità
teorica di una rete wireless, da 11 a 22 Mbps, ma già stanno arrivando
dispositivi 802.11g che promettoono molto di più come prestazioni e sicurezza.
L’802.11g riunisce quanto di positivo c’è
negli standard 802.11a e 802.11b. L’802.11a è
uno standard non ammesso in Italia perché lavora nella banda
di frequenza da 5 GHz che non è di libero uso, raggiunge una
velocità di trasmissione teorica di 54 Mbps e funzionando nella banda
dei 5 GHz risulta immune dalle interferenze provenienti dai dispositivi che
operano nella banda 2,4 GHz detta ISM (Industrial Scientific
and Medical) quali forni a microonde, telefoni cordless, apparecchiature mediche
e industriali e le apparecchiature Bluetooth.
In 802.11g sono stati riuniti tutti e tre questi schemi, garantendo la compatibilità
di funzionamento tra tutte le classi di dispositivi wireless che operano nella
banda dei 2,4 GHz. Riassumendo, 802.11g è caratterizzato da una velocità
di trasmissione che raggiunge i 54 Mbps come nell’802.11a, lavora nella
banda di frequenza di 2,4 GHz di libero uso come 802.11b e 802.11b+ ed è
completamente compatibile con gli ultimi due.
I due dispositivi wireless a confronto
Produttore |
U.S. Robotics |
D-Link |
|
Modello |
USR2249 |
DWL-900AP+ |
|
Modello |
USR2210 |
DWL-650+ |
|
Modello |
USR842216 |
DWL-520+ |
|
Costo |
155 |
137,52 |
|
Costo |
74 |
69,2 |
|
Totale kit 1AP + 2 PC card |
303 |
275,92 |
|
Costo |
88 |
74,74 |
|
Velocità |
|||
Stesso locale |
|||
Dimensione |
5,0 |
5,4 |
|
Dimensione |
6,6 |
6,6 |
|
Dimensione |
6,7 |
6,7 |
|
Media |
6,1 |
6,2 |
|
Locale adiacente |
|||
Dimensione |
5,3 |
4,6 |
|
Dimensione |
6,5 |
6,2 |
|
Dimensione |
6,7 |
6,6 |
|
Media |
6,2 |
5,8 |
|
Locale a una ventina di metri |
|||
Dimensione |
4,8 |
3,4 |
|
Dimensione |
4,9 |
3,5 |
|
Dimensione |
4,2 |
2,8 |
|
Media |
4,7 |
3,3 |