La Data loss prevention firmata Symantec

La soluzione, destinata alle grandi realtà, protegge l’azienda contro la perdita di dati confidenziali.

L’altra faccia dell’enterprise 2.0, dell’impresa estesa e dell’enfasi sulla maggiore collaborazione all’interno dell’azienda è una marea di dati che vengono scambiati fra i vari attori escono dal perimetro aziendale senza grandi controlli. Dati che possono essere del tutto innocui o pericolosi se finiscono magari nella mani della concorrenza.


La Data loss prevention (Dlp) diventa quindi materia per le aziende che vogliono gestire con precisione la propria sicurezza.


La perdita di dati confidenziali è, secondo una survey di Symantec, una delle maggiori preoccupazioni delle aziende italiane che nella maggior parte dei casi non si sono ancora dotate di strumenti per proteggersi anche sotto questo punto di vista.


Terreno fertile per la nuova soluzione di Symantec che ha messo a frutto l’acquisizione di Vontu, società specializzata proprio nella Dlp.


Ne è venuta fuori una soluzione, che lavora su postazione, rete e stiorage, destinata alle grandi aziende per la quale è prevista una road map che nel giro di un paio d’anni vedrà la Dlp integrata negli strumenti più tradizionali. Per ora, però, rimane una tecnologia molto innovativa ma anche costosa, come sottolinea Fabio Battelli di Symantec Consulting.


“La sfida della sicurezza – prosegue Battelli – è proteggere i dati all’interno delle organizzazioni. E se da una parte perde peso la classica figura dell’hacker, dall’altra aumentano le preoccupazioni per la diffusione di dati confidenziali da parte dei dipendenti. Spesso, però, si tratta di un utilizzo inconsapevole perché l’azienda non ha provveduto a classificare le informazioni”.


La definizione di cosa sia importante, confidenziale o sicuramente top secret è la base di partenza della soluzione di Symantec che si occupa dell’individuazione del dato, il monitoraggio delle informazioni e la loro protezione.


Così viene costruita una policy con l’elenco delle informazioni confidenziali, trova le informazioni, chi le utilizza e se lo fa in maniera corretta. A questo punto o blocca l’attività sospetta oppure invia una notifica con un messaggio del tipo “Stai inviando una file riservato. Sei sicuro di volerlo fare?”.


Un messaggio che ha il potere di mettere sull’avviso l’utente che da quel momento in poi pone di solito maggiore attenzione all’utilizzo dei documenti. Infatti, spiega Battelli, dove è stata installata la soluzione è stato registrato nel giro di sei un crollo delle notificazioni agli utenti.

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