L’Agenzia delle entrate spiega che è possibile utilizzare una delle due modalità. Ma solo una per cliente
La fattura può essere elettronica o analogica a patto che “per
una medesima linea di attività e nei confronti del medesimo cliente sia
adottata un’unica modalità di emissione e conservazione delle fatture”. E’
questa, in sintesi, l’indicazione della risoluzione
n. 260/E del 23 giugno.
Partendo dal caso di una società che appartiene a un
gruppo multinazionale operante nel settore petrolifero che ha manifestato
l’intenzione di emettere fatture elettroniche nei confronti dei clienti di una
linea di attività, l’agenzia delle entrate, come spiega Fisco
Oggi, ha ricordato che la possibilità
di convivenza tra fatture analogiche e fatture elettroniche era già stata
ammessa con la circolare 36/2006 “a condizione che…per ogni singolo
cliente o fornitore sia utilizzata un’unica modalità di conservazione per
l’intero periodo d’imposta, in modo che le fatture emesse o ricevute risultino
annotate tutte nel medesimo registro sezionale“.
A ulteriore chiarimento, la risoluzione 260/2008 ha affermato, come anticipato,
che, pur in assenza di contabilità separata, è possibile emettere e conservare
le fatture destinate allo stesso cliente sia in formato elettronico che in
formato analogico, a condizione che per una medesima linea di attività e nei
confronti del medesimo cliente sia adottata un’unica modalità di emissione e
conservazione delle fatture.