La nuova tencologia, verso la quale la società di Craig Barrett ha immediatamente dichiarato il proprio impegno, funziona a 3,1 GHz e consente un transfer rate di 500 Mbps nel raggio di 5 metri
La Commissione Federale per le Comunicazioni (Fcc) statunitense ha dato il
via libera per l’impiego commerciale della tecnologia ultrawideband. Si tratta
di un sistema a onde radio che, operando alla frequenza di 3,1 GHz, consente di
trasferire informazioni a una velocità compresa tra i 400 e i 500 Mbps su
distanze relativamente contenute (circa 5 metri). Il suo funzionamento si basa
sull’invio di brevi impulsi di dati su un’ampia frequenza, consentendo in questo
modo il trasferimento di un grande quantitativo di informazioni in uno spazio
relativamente piccolo e con un limitato consumo di energia.
Per le sue caratteristiche, l’ultrawideband può essere considerato come una
sorta di Usb senza fili. Ricordiamo infatti che la versione 2.0 del bus seriale
consente un transfer rate di 480 Mbps. Ed è anche per questo che Intel ha subito
dichiarato di voler studiare a fondo le possibilità offerte dall’ultrawideband,
al fine di verificare in che modo tale tecnologia possa essere usata con
efficacia sia all’interno del settore informatico sia al di fuori. D’altra
parte, l’ultrawideband è già stato proposto per l’impiego nelle automobili con
lo scopo di prevenire incidenti, come strumento d’indagine diagnostica o di
localizzazione negli interventi dei vigili del fuoco quando è necessario
verificare cosa è presente all’interno di un ambiente chiuso dove si è
sviluppato un incendio.
I responsabili di Intel non si sono comunque sbilanciati sul possibile
rilascio di prodotti basati sulla tecnologia ultrawideband. Ad abbozzare una
previsione ci hanno invece pensato gli analisti di Gartner i quali ritengono che
i primi dispositivi con trasmissione dati ultrawideband dovrebbero apparire sul
mercato in tre o quattro anni e dovrebbero avere un transfer rate di 100
Mbps.