Vittorio Rosso, Responsabile Esercizio Operativo del provider, spiega come gestisce ogni giorno milioni di mail basandosi su NetApp.
«Oggi la posta elettronica è come l’interruttore della luce – dice Vittorio Rosso, Responsabile Esercizio Operativo di Mc-link – deve funzionare. E deve farlo in modo veloce e affidabile sempre, senza interruzioni del servizio».
Pioniera (dal 1992) della telematica italiana la società gestisce ogni giorno tra i 3 e i 5 milioni di mail, conta circa 13mila domini registrati e circa 200mila caselle di posta attive.
Per dare continuità di esercizio al servizio di posta elettronica ha iniziato nel 2000 un rapporto con NetApp, che continua.
«Dato che la posta elettronica è un dato molto volatile – continua Rosso – la nostra esigenza principale era avere un accesso in scrittura e lettura molto rapido e veloce. Cercavamo quindi una soluzione storage in grado di assicurarci la massima affidabilità e prestazioni elevate e fin dall’inizio abbiamo trovato la risposta alle nostre richieste in NetApp».
All’inizio della sua attività Mc-link impiegava un unico sistema, ma la crescita continua del business e l’uso delle e-mail come strumento di comunicazione hanno portato l’azienda ad ampliare l’infrastruttura.
Oggi in Mc-link ci sono quattro sistemi storage NetApp della serie Fas3000, utilizzati non più solo per la gestione della posta elettronica, ma anche per applicazioni che richiedono un accesso veloce ai dati, come i servizi di hosting dei siti Web dei clienti e il Dns.
A questi si affiancano due sistemi Fas940, impiegati principalmente per attività di test e aggiornamento del sistema.
Situazione in continuo cambiamento
Dallo scorso anno l’azienda ha avviato Mail.2, che permette agli utenti di leggere e sincronizzare la posta su più dispositivi che si collegano alla rete (pc, telefoni cellulari o smartphone) oltre che usare la casella email come archivio, conservando una copia della posta direttamente sul server.
Sui sistemi NetApp sono oggi memorizzati dati per un totale di circa 5 Tb fissi di spazio occupato su disco, a cui si aggiungono le informazioni relative ai circa 13mila domini registrati, che vengono gestiti in modalità di self provisioning dal sistema di posta elettronica.
«Con il nuovo servizio di posta elettronica – spiega Rosso – che permette di conservare una copia delle mail sul server, prevediamo nei prossimi anni una crescita nella parte fissa di storage occupato a scapito di quella volatile».
Sicurezza e affidabilità dello storage assumono importanza e allo scopo il partner Sinergy cura l’attività di continuo upgrade architetturale e strategico dell’infrastruttura.
La possibilità di utilizzare il sito di disaster recovery non solo in caso di guasto del sistema principale, ma in modo attivo per la realizzazione delle statistiche di occupazione dello storage è una delle caratteristiche di SnapMirror che Rosso apprezza.
Grazie a questa funzionalità, infatti, dal momento che il dato analizzato è una copia di quello realmente utilizzato e risiede su altro sistema, non si verificano rallentamenti del servizio di posta elettronica.
E poi c’è l’aggiornamento dell’infrastruttura: «Purtroppo nel nostro business – dice Rosso – l’hardware è vecchio già dopo un anno e quindi va costantemente aggiornato. Ad esempio a marzo prevediamo di fare un nuovo upgrade dei sistemi, ma grazie a NetApp sappiamo già che non sarà un lavoraccio in quanto riusciremo a integrare elementi già esistenti con le nuove soluzioni, senza interruzioni del servizio».
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