Lo sostiene Nokia Siemens Networks, che con la Mobile Security Suite propone agli operatori una soluzione di sicurezza in grado di fornire protezione sia ai dispositivi degli utenti (aziendali ma anche privati) sia alla rete e ai sistemi dei carrier stessi.
L’aumento
vertiginoso delle vendite di smartphone (quest’anno gli utenti superano per la
prima volta il miliardo) e di tablet ha dato il via a quel fenomeno che va
sotto il nome di “bring your own device” (BYOD) e che sottintende il sempre più
diffuso desiderio di poter usare anche in azienda i propri dispositivi mobili.
Se da una parte questo può sgravare l’organizzazione dal costo dei dispositivi
stessi, dall’altra fa nascere diversi problemi inerenti la sicurezza dei dati
aziendali.
Uno di
questi problemi riguarda le conseguenze che possono derivare dalla perdita o dal furto di un device
mobile su cui sono memorizzati dati strategici. “Non è un’ipotesi così remota – sottolinea Thorsten Schneider, responsabile
della divisione Smartdevice Security di Nokia Siemens Networks -. Per esempio, nel solo Regno Unito ogni anno
sono smarriti o rubati circa 1,3 milioni di telefoni, di cui circa 450mila sono
smartphone. E invece consideriamo l’Italia, nel 2011 la violazione dei dati si stima sia costata alle aziende in
media 474.793 euro, con un picco massimo di
2.570.622 euro, mentre il costo di ciascun file perso o rubato è stato
di 78 euro. La cifra è stata calcolata in base a quanto l’azienda ha speso per
rimediare alla violazione”.
Dai dati in possesso di Nokia Siemens Networks risulta che i tre settori più “danneggiati” sono stati il tecnologico, il
finanziario e il farmaceutico. E malgrado
gli utenti affermino di essere a conoscenza dei rischi esistenti, meno della
metà utilizza il blocco tasti o una password per proteggere l’accesso ai propri
smartphone e solo il 29% degli utenti dice di aver considerato la possibilità
di installare un prodotto antivirus. “Nonostante il 62% di chi possiede uno
smartphone scarichi app senza verificare l’affidabilità di chi le propone”,
sottolinea Schneider.
D’altra parte, il BYOD fa nascere una rilevante
sfida per chi gestisce la sicurezza in azienda: conoscere a fondo tutti i dispositivi usati per poter creare
un’efficace barriera protettiva.
A fronte di questo panorama, Nokia Siemens Networks
propone di spostare all’esterno
dell’organizzazione il problema, devolvendo la soluzione ai provider. E lo
fa attraverso la nuova soluzione Mobile
Security Suite, una proposta che intende fornire agli operatori gli strumenti per offrire un’adeguata protezione sia a livello di dispositivo sia
di rete a clienti
aziendali di banda larga mobile ma anche privati.
“Non
solo gli operatori hanno un accesso esclusivo a sistemi di sicurezza presenti
in tutta la rete – sostiene Schneider -, ma possono anche offrire soluzioni
basate sui dispositivi, adatte a tutti gli apparecchi intelligenti utilizzati
dai propri utenti. Inoltre, sono in grado di aggiornare le misure di sicurezza
automaticamente a seconda delle varie necessità. Questo perché l’operatore è in
grado di configurare l’esatto livello di sicurezza, sgravando l’utente di
questa incombenza“.
La Mobile Security Suite, che è modulare per
poter essere adattata a differenti esigenze, vuole aprire le porte a
nuove opportunità di business per gli operatori, permettendo al contempo di aumentare
la fidelizzazione del cliente. In pratica, ciò si traduce nell’offerta della sicurezza
in aggiunta ai piani di abbonamento esistenti. Nell’idea di Nokia Siemens Networks, il
fatto di garantire un ambiente sicuro incoraggia gli utenti a utilizzare altri
servizi mobili.
Come
detto, la nuova soluzione si fa carico anche la protezione della rete e dei
sistemi dell’operatore, con l’obiettivo di permettere risparmi sui servizi di
assistenza cliente e supporto tecnico, che altrimenti dovrebbero essere forniti
in seguito a violazioni della sicurezza.
Dal
punto di vista dell’utente, la Mobile
Security Suite permette di avere a disposizione un antivirus, un firewall
personale e una protezione sul browser. Ma anche un sistema di controllo remoto
che, n caso si smarrimento o furto del device, consente di bloccarne l’accesso
o di cancellarne il contenuto. In più, è disponibile anche un portale di
self-care che consente di gestire e configurare a meglio il proprio
dispositivo.
Lo scotto che l’utente deve pagare per poter
usufruire di questi servizi è di dover installare un client sul device. “Ma
questo non impatta minimamente sulle prestazioni del prodotto né sulla durata
della batteria”, assicura Schneider.