La macchina olimpica scende in pista con l’infrastruttura It

Anche i prossimi Giochi invernali di Torino 2006 porteranno la firma di Atos Origin che, forte dell’esperienza già vissuta a Salt Lake City e ad Atene, ha messo a punto una sala di controllo che lavora incessantemente per testare anche le operazioni più critiche.

Lei dolce, magrolina, vestita di rosso. Lui in blu, squadrato, grassottello. Sorridono e salutano tenendosi per mano. Sono Neve e Gliz, una palla di neve e un cubetto di ghiaccio, le mascotte delle prossime Olimpiadi invernali che si terranno a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006. In città si incontrano dovunque: sui tram come nei taxi, lungo i viali e nelle piazze. Ti salutano festose anche appena oltrepassi la soglia di un imponente palazzo, al 96 di corso Novara. È qui, infatti, che ha sede il Toroc, il comitato organizzatore dei XX Giochi Olimpici invernali. Ed è sempre qui, ai piani alti dell’edificio, che risiedono i principali Sistemi informativi destinati a governare il grande evento sportivo.


A meno di un anno dal via, Linea Edp è entrata nella "sala regia" dei Giochi.

Management & security


Il system integrator tecnologico di queste Olimpiadi, il timoniere degli altri dieci top sponsor della manifestazione, è, ancora una volta, Atos Origin. Lo è stato nel 2002 a Salt Lake City e ad Atene lo scorso anno. Lo sarà anche a Pechino nel 2008. A sceglierla come partner It è stato il Comitato Olimpico Internazionale (Ioc). Gli uomini del presidente Jacques Rogge devono essere rimasti soddisfatti se, proprio nelle ultime settimane, hanno rinnovato l’accordo fino al 2012.


A riceverci sono Massimo Bronzini, chief integrator major events, e Massimo Dossetto, responsabile della sicurezza informatica. Bronzini, laureatosi in ingegneria a Torino e poi "emigrato" a Milano, da un anno è tornato sotto la Mole per dirigere questa imponente e complessa macchina tecnologica. Sorride: "A dieci mesi dal traguardo, abbiamo completato la maggior parte delle attività chiave". Continua convinto: "Tutte le infrastrutture It per la gestione delle operazioni più critiche e per la comunicazione dei risultati di gara funzionano a dovere". Assicura: "Le abbiamo provate e riprovate in occasione dei numerosi Sport Events, le competizioni dal vivo che si sono svolte nei teatri di gara durante questo inverno".

Nella sala di controllo


Nella sede Atos Origin di Torino 2006 lavora un team di 85 persone di 25 nazionalità diverse. Saranno quasi il doppio durante i Giochi. "Il nostro compito è quello di coordinare tutte le attività relative allo sviluppo e alla gestione dei principali sistemi informativi", spiega Bronzini. "Garantendo nel contempo la massima sicurezza dell’infrastruttura It ovvero la riservatezza dei dati sensibili e l’assoluta integrità dei risultati", aggiunge Dossetto.


Entriamo nella sala controllo. Una sentinella elettronica installata sull’uscio sorveglia costantemente l’ingresso e autorizza l’accesso solo dopo aver identificato le persone tramite le impronte digitali. Oltre la porta una immensa distesa di pc e un folto gruppo di tecnici al lavoro. Sguardi attenti rivolti ai monitor illuminati. Dita che si muovono agilmente sulle tastiere. Un viavai incessante di persone, tutte col badge appeso al collo. Un ronzio appena percettibile giunge dai server che lavorano nella sala accanto.


Solo un assaggio di quel che sarà la macchina olimpica: 4.500 personal da tavolo, 600 pc portatili, 500 server di rete. Tutti made in Cina, targati Lenovo, che ha insediato qui un team di 35 esperti.


Hardware, sistemi operativi e database hanno le stesse caratteristiche di Atene 2004: server Unix firmati Sun Solaris e piattaforme Intel, Microsoft 2000 server e database Sql. Solo tecnologie e prodotti consolidati, nessun volo pindarico.


Due i set di applicazioni messi a punto da Atos Origin per governare i Giochi: il Game Management System (Gms) e l’Information Diffusion System (Ids). Il primo, in sintesi, gestisce le principali operazioni legate al periodo pre-game, il secondo governa la fase centrale dei Giochi. Nel Gms rientrano l’accreditamento della famiglia olimpica, la distribuzione delle informazioni allo staff, il coordinamento dei gruppi di lavoro, i servizi medici, le iscrizioni alle gare, la qualificazione degli atleti. Il secondo gruppo (Ids) è articolato in una serie di "applicazioni critiche" quali: Info 2006 (raccolta e diffusione in real time dei risultati di gara), Commentator Information System, Central Repository, Print Distribution.


Gioco di squadra


Il ruolo e l’utilizzo dell’It sono cruciali nell’organizzazione dell’evento. Una pesante responsabilità per Atos Origin. "Basti pensare che avremo gli occhi puntati di due miliardi di telespettatori", sospira Bronzini. È pur vero che si tratta di applicazioni mature, già collaudate in Grecia e negli Usa nei precedenti eventi. "Più o meno. C’è sempre qualcosa di nuovo: sono diversi l’ambiente e la lingua, cambiano il look e le regole del gioco, sono state aggiunte altre specialità sportive. Ogni volta il software viene rivisto, migliorato, ampliato con nuove funzioni", spiega il manager.


A Barcellona, nella software factory Atos Origin dove vengono scritte le applicazioni, si sono dati un gran da fare per Torino 2006. Hanno migliorato le prestazioni che riguardano la gestione del personale tecnico (circa 2.000 unità), implementato nuove funzioni per il reclutamento e la registrazione via Web dei volontari (20.000), introdotto l’e-learning per il training della propria squadra It e dei volontari. Gestire una infrastruttura mission critical come questa di Torino 2006 non è facile. Gli uomini di Atos Origin, tuttavia, amano le sfide. Forte gioco di squadra ed elevata professionalità: è questa la ricetta. In fondo, dicono, ci siamo abituati: più o meno è come gestire l’infrastruttura It di una grande azienda.

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