Per lo smaltimento dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche è pubblicato in G.A. il secondo Decreto ministeriale
Sul fronte dei Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) finalmente una buona notizia: dopo svariati rinvii, la partenza del nuovo sistema di gestione dei rifiuti elettronici è confermata. Il secondo dei tanto attesi Decreti Ministeriali relativi alle nuove modalità di gestione dei Raee è stato pubblicato il 5 novembre sulla Gazzetta ufficiale.
Il decreto istituisce il Registro dei Produttori di Aee, il Centro di Coordinamento Raee (di cui Re.Media, consorzio di produttori dell’elettronica di consumo e dell’It, è socio fondatore), il Comitato di Indirizzo, a supporto del già istituito Comitato di Vigilanza e Controllo.
L’obbligo per i produttori
Con la pubblicazione del Decreto si dà di fatto il via al sistema: tutti i produttori hanno infatti l’obbligo di iscriversi al Registro entro 90 giorni dalla pubblicazione del Decreto in Gazzetta.
Al fine di permettere la registrazione dei produttori e stabilire quindi le quote Raee, è previsto un periodo transitorio di 120 giorni, nel quale i comuni continueranno la raccolta, i cui costi saranno in parte rimborsati dai produttori tramite i Consorzi.
Al termine del periodo transitorio la gestione dei Raee passerà interamente ai Consorzi che si finanzieranno tramite l’eco-contributo Raee.
Cosa ne pensano i Consorzi
Dai consorzi arrivano i primi commenti ufficiali. «Finalmente si parte – ha dichiarato il Presidente di Re.Media, Roberto Lisot – In questi anni abbiamo investito in risorse umane, sistemi informatici altamente evoluti e nella ricerca di qualificati partner per la logistica e il trattamento, supporti indispensabili per creare un sistema efficiente e innovativo. Oggi siamo pronti per accogliere questa sfida perché crediamo che il sistema Raee sia un’importante opportunità per il nostro Paese, l’inizio di un percorso di responsabilità socio-ambientale da parte di tutti».
«Gli eco-contributi Raee sono finalizzati – ha ricordato Giorgio Arienti direttore generale di Ecodom, Consorzio italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici – a coprire esclusivamente i costi delle attività legate al processo di ritiro, recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti dei prodotti elettrici ed elettronici a fine vita, non generando quindi alcun profitto né per i produttori, né per i sistemi collettivi stessi».