Dalla singola azienda alle associazioni, fino al sistema Paese: l’innovazione segue un triplice percorso.
Dopo un periodo di frustrazione dovuta a congiuntura e concorrenza dell’Est, le aziende italiane stanno tornando a credere che qualcosa si possa recuperare in competitività. “Il nuovo valore delle loro offerta – ha esordito Giorgio Merli, responsabile consulenza di direzione di Ibm Italia – è costituito da ciò che possono dare di innovativo., magari abbinando il prodotto a un servizio oppure ripensando al modo in cui si rapportano al cliente sfruttando la tecnologia disponibile, che diventa, quindi, un fattore abilitante”. L’innovazione interviene, quindi, a livello di processi. “Ormai esistono strumenti evoluti di Supply chain management – ha continuato Merli -, che abbinati all’Rfid possono offrire una tracciabilità continua dei prodotti come garanzia di assistenza per tutto il ciclo di vita”. Ma l’innovazione interviene non solo a livello di prodotto, anche di organizzazione.
“Nel medio termine – ha sottolineato il responsabile della consulenza di direzione – è, quindi, importante anche ripensare la catena del valore, soprattutto nelle pmi, realtà che non possono fare tutto all’interno e devono, quindi, procedere a una specializzazione, delegando all’esterno tutto quello che non è core business”. Fondamentale è optare per una apertura all’esterno, che in termini tecnologici significa anche usare logiche open a tutti i livelli. “Qui – ha puntualizzato Merli – le associazioni possono giocare un ruolo fondamentale, supportando nello sviluppo di nuovi modelli di business, magari orientati all’outsourcing di servizi messi a fattor comune tra tutti gli appartenenti a una filiera, o a un unico distretto, attraverso tecnologie abilitanti come le Soa”.
A lungo termine, l’impegno sul tema dell’innovazione dovrà essere, però, affrontato anche a livello più alto. “Gli ostacoli culturali – ha concluso il responsabile – chiedono un intervento dello stesso sistema Paese, chiamato a rinnovare le infrastrutture e ad agire da promotore di innovazione nei mercati in cui si avvertono le maggiori resistenze”.