Come l’Araba Fenice, Olidata, marchio storico dell’informatica italiana, rinasce dalle poche ceneri rimaste per tornare a essere protagonista nello scenario dell’innovazione del nostro Paese. Ma quelle ceneri, diciamolo, non hanno preso vita da sole: qualcuno le ha rianimate. Olidata è un nome, e Sferanet, realtà della system integration italiana, ha infatti pensato bene di acquistarla e farne vessillo per affrontare con ancora più forza le sfide digitali del mercato privato e della Pubblica Amministrazione nazionale. La storia di Olidata parte nel 1982, e di lei ora rimaneva ben poco: un pugno di addetti e tanti debiti. La nuova linfa è arrivata quindi dalla romana Sferanet, che ne ha acquisito il brand, sanato i debiti e rilanciato il marchio con un’operazione strategica che punta a consolidarne la presenza sul mercato.
L’acquisizione di Olidata da parte di Sferanet
Sferanet, specializzata in soluzioni di cyber security e tecnologie avanzate, “ha acquisito Olidata con l’obiettivo di valorizzare un marchio dotato di una forte identità territoriale e nazionale – afferma Claudia Quadrino, amministratore delegato di Sferanet -. La strategia è stata quella di trasferire tutte le attività operative e gli uffici principali di Sferanet sotto il marchio Olidata, mantenendo al contempo il controllo delle aziende del gruppo. In questo modo abbiamo voluto rafforzare la posizione di Olidata nel mercato, facendo leva sulle competenze e sulle risorse di Sferanet per offrire soluzioni innovative e competitive”.
Attualmente, Olidata funge da holding, guidando un gruppo di aziende specializzate in vari settori tecnologici. Tra queste, Sferanet, che rappresenta la vera e propria struttura operativa del gruppo, che continuerà a operare come divisione dedicata alla cyber security e all’intelligenza artificiale, e altre controllate che coprono ambiti dalla difesa militare alla sanità. La fusione per incorporazione di Sferanet in Olidata è prevista in agosto, cui seguirà l’ottimizzazione delle risorse e il miglioramento dell’efficienza operativa di tutto il gruppo, in una logica che l’azienda indica di “consolidamento delle competenze per offrire soluzioni più integrate e complete ai clienti.”
Innovazione e Cyber Security
Uno dei punti di forza di Sferanet è l’attenzione alla cyber security, un settore dove l’azienda ha sviluppato competenze avanzate collaborando con il Ministero della Difesa e altre istituzioni pubbliche. Ma Sferanet si è anche distinta per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in applicazioni che vanno dalla difesa alla sanità, contribuendo alla sicurezza nazionale e al miglioramento delle tecnologie mediche permettondole di offrire soluzioni all’avanguardia per la protezione dei dati e la prevenzione degli attacchi informatici, rispondendo alle crescenti esigenze di sicurezza del mercato.
Sfide e opportunità nel mercato pubblico e privato
Come già prima Olidata, anche Sferanet è fortemente coinvolta nel mercato della pubblica amministrazione, partecipando a gare Consip che garantiscono contratti di durata triennale, a vantaggio di una stabilità economica al gruppo. “Un ambito dove c’è molta competizione basata sul prezzo e sulla necessità di mantenere comunque margini di profitto sostenibili – commenta Quadrino -. Nonostante ciò, la pubblica amministrazione rappresenta un’opportunità fondamentale per tutto il gruppo, grazie a contratti stabili e a lungo termine”.
Ma la nuova Olidata, guardando al futuro, intende estendere il proprio business sia lato PA, sia lato privato, avendo in programma di intensificare la specializzazione che caratterizza le sue controllate, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nel settore delle tecnologie avanzate per il mercato italiano. L’azienda sta già lavorando su progetti innovativi nel campo dei big data e dell’intelligenza artificiale, e collaborando con diversi vendor, Cloudera in primis, al quale ha fortemente contribuito alla sua conoscenza sul mercato nostrano.
Progetti specializzati che non solo posizionano Olidata come un attore nel panorama tecnologico italiano, ma la pongono anche come realtà attenta e competente per la soluzione di problemi complessi, come il monitoraggio della salute dei lavoratori in condizioni estreme o altre tematiche legate all’applicazione della tecnologie e dell’AI alle tecniche di chirurgia o di supporto agli studi e ricerche mediche.
Olidata e le applicazioni dell’AI nel settore healthcare
“La chirurgia di precisione, supportata da strumenti come l’intelligenza artificiale, ha potenziali applicazioni in molti organi, come il polmone o il pancreas, noto per la sua letalità quando affetto da tumori – dettaglia Quadrino -. L’AI riesce a individuare meglio le cellule cancerogene rispetto a una normale anamnesi, permettendo ai medici di avere informazioni più precise e di agire più rapidamente. Un elemento fondamentale per la prevenzione e il trattamento precoce di queste patologie, riducendo il margine di errore causato dalla distrazione o dalla mancanza di esperienza specifica del medico. Le cartelle cliniche elettroniche, infatti, rappresentano una risorsa immensa, ma spesso si scontrano con problemi di affidabilità. Molte informazioni sono ancora cartacee e devono essere scansionate, lette e inserite manualmente, un processo che può introdurre errori. La preparazione del personale, il tempo disponibile e gli strumenti a disposizione influiscono sulla qualità dei dati inseriti. Mentre, con un fascicolo sanitario ben alimentato e strutturato elettronicamente, si può ottenere una velocità di analisi e comparazione dei dati senza precedenti, fondamentale per la prevenzione e il trattamento personalizzato dei pazienti”.
AI e open source, un bene per pubblico e privato che si trasmette al territorio
Intelligenza artificiale ma anche opensource, fronti tutti aperti per i quali la nuova Olidata prospetta solo che benefici se i progetti sono ben orchestrati tra pubblico e privato, risolvendo esigenze o migliorando la vita, il business, l’ambiente, sia degli addetti del settore sia dei cittadini comuni.
“La collaborazione con enti nazionali e internazionali può accelerare la diffusione delle soluzioni di intelligenza artificiale anche per altri ambiti, come il controllo del territorio e la gestione delle emergenze sanitarie – insiste Quadrino -. Anche le piccole e medie imprese stanno integrando competenze avanzate per fornire soluzioni più complete ai propri clienti, dalle banche alle industrie, e su questo fronte ci stiamo muovendo per trovare competenze da portare in azienda, anche tramite acquisizioni, ponendo grande attenzione soprattutto al mondo open source”.
L’adozione dell’open source è una scelta strategica, se non, a volte, obbligata per molte aziende, in quanto permette di mantenere i costi contenuti e di essere sempre aggiornati. Nonostante le difficoltà burocratiche e i vincoli dei bandi pubblici, l’open source rappresenta una risorsa fondamentale per innovare e migliorare l’efficienza dei servizi offerti, specialmente nel settore pubblico.
Innovazioni che non solo migliorano la gestione interna delle aziende e degli enti pubblici, ma hanno anche un impatto significativo sulle comunità locali. “Come, per esempio, l’apertura di spazi di coworking e scuole secondarie in aree rurali, che contribuirebbe a mantenere vive queste comunità, offrendo opportunità di lavoro e istruzione ai giovani che altrimenti sarebbero costretti a trasferirsi in città”.
Progetti e collaborazioni strategiche all’attivo di Olidata
Olidata, sempre per mano di Sferanet, per canto suo, ha diversi progetti in cantiere, come quelli partiti con la Banca d’Italia e il Poligrafico, ai quali sono state fornite le infrastrutture necessarie per ospitare i dati relativi alla carta d’identità elettronica. Infrastrutture che sono fondamentali per garantire la sicurezza e la protezione dei dati, un aspetto su cui Sferanet/Olidata rimane molto concentrata.
Ma l’impegno non si limita solo alla fornitura di infrastrutture. L’azienda è infatti anche molto attenta alla formazione e all’aggiornamento costante delle soluzioni per prevenire attacchi informatici, con specialisti che lavorano 24 ore su 24, monitorando costantemente la situazione per prevenire il furto di dati o attacchi ransomware.
Olidata e la voglia di crescere. Per acquisizioni
“Riguardo alla crescita aziendale, stiamo valutando l’acquisizione di altre aziende nel settore della cybersecurity sia in Italia che in Spagna, ma anche sul fronte del machine learning e dell’intelligenza artificiale, tema, quest’ultimo di una recentissima acquisizione di una startup lanciata da un professore dello IULM – rivela Quadrino -. Per il resto, abbiamo già identificato alcune aziende promettenti, una di queste a Barcellona, ma in generale stiamo vagliando soggetti interessanti per poter crescere rapidamente e diventare un punto di riferimento nel mercato italiano e limitrofo”.
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