Dai numeri dei produttori, relativi ai trimestri fiscali chiusi a settembre, emerge un quadro incoraggiante. I saldi sono tornati al segno positivo e le entrate sono aumentate praticamente in tutti i settori, con percentuali vicine alla doppia cifra. Segno che si è ripreso a vendere.
I recenti dati di Eito sulla salute del mercato It dipingono un quadro in divenire segnato ancora da qualche punto interrogativo: il business non va male ma non ancora abbastanza bene. Il mercato mondiale It nel 2004 dovrebbe chiudere comunque in positivo, ma solo del 4,7% (per salire al 5,6% nel 2005) grazie soprattutto alle performance dei paesi dellEstremo Oriente (9,6%). La media di crescita stimata per lEuropa Occidentale per questanno è inferiore (2,3%). Guardando ai conti delle società che lIt la vendono, però, si ha unimpressione più positiva: se è pur vero che una rondine non fa primavera, qui abbiamo a che fare con un intero stormo di referenze assai buone, snocciolate luna dopo laltra nelle ultime settimane. Con rare eccezioni, nei trimestri conclusi a fine settembre lievitano utili e fatturati oppure, se la crescita è modesta, è comunque in eccedenza rispetto alle previsioni.
Microsoft, la "sfacciata"
Per dimostrare la tesi iniziamo con lesempio di Microsoft. Il produttore di software, che ci ha ormai abituato a numeri in costante rialzo, anche questa volta non delude, mettendo sul piatto risultati trimestrali al di sopra delle sue stesse previsioni. Il primo quarter fiscale della società ha fatto registrare entrate pari a 9,19 miliardi di dollari (in aumento di circa il 12% sullo scorso anno) e utili netti per 2,9 miliardi, anche questi cresciuti di oltre l11,5%. Impressiona constatare che quasi un terzo di ciò che fattura, la società se lo mette in tasca. Lottimo inizio ha determinato la revisione al rialzo delle prospettive per lintero anno fiscale, che ora Microsoft si aspetta di concludere con un fatturato superiore ai 38,9 miliardi. Tutte le sette business unit del produttore si sono comportate bene, aumentando i profitti o, nei casi in cui vi sono state perdite, diminuendole (il rosso delle Microsoft Business Solutions, per esempio, è passato da 68 a 41 milioni di dollari). Particolarmente positivi i risultati messi a segno dalla divisione Server and Tool, che ha aumentato le entrate del 19%, grazie al traino dei principali prodotti server (Windows, Sql ed Exchange).
I recuperati dal rosso
Per dare forza alla tesi della "ripresa" è necessario citare chi, diversamente da Microsoft, viene da periodi difficili. Uno di questi è Siebel, che è tornata al segno positivo nel terzo trimestre fiscale, registrando un utile netto di 19,3 milioni di dollari, a fronte della perdita di 59,3 milioni registrata un anno fa. E se è vero che le entrate sono in declino anno su anno (ma in crescita sul trimestre precedente), si tratta di uno dei casi, prima accennati, in cui le stime erano più basse. Lelenco delle società tornate al nero in bilancio dopo periodi di rosso è lungo; vi rientrano Lucent, che ha finalmente chiuso lanno in positivo grazie a un ultimo quarter che è aumentato del 19% nelle entrate, e casi clamorosi come Ericsson, che anche in virtù dellincremento delle vendite è passata dalla perdita di oltre 543 milioni di dollari del 2003 allattuale utile di oltre 666 milioni.
Le applicazioni
Tornando alle applicazioni business, per mostrare che il settore specifico sembra proprio in salute, basta portare ad esempio il suo numero uno, Sap, che nel terzo quarter ha incassato il 15% in più nel profitto netto (291 milioni di euro) e l8% in più nelle entrate, arrivate a 1,8 miliardi (ma quelle relative al solo software sono cresciute anche di più, segnale particolarmente incoraggiante). In base a questi dati, il produttore mantiene le stime di crescita per tutto lanno attorno al 10%.
Persino PeopleSoft, nonostante la tempesta in pieno corso (il tentativo di acquisto da parte di Oracle) ha fatto registrare note positive nellandamento del proprio business, con utili e fatturato per il 3° trimestre al di là delle previsioni. Mentre i primi segnano un andamento sequenziale costante, le entrate sono aumentate del 12%, anche se non grazie alla vendita di nuove licenze. Ma, in questo caso, il motivo appare ovvio.
Le infrastrutture
Bene sembra andare anche il mercato delle infrastrutture e dei servizi "a tutto tondo", se si dà fiducia ai numeri di Ibm, cresciuta nel 3° trimestre del 9% nel fatturato, passato da 21,5 a 23,4 miliardi di dollari, trainato soprattutto dai Global Service, cresciuti del 10%, e dallhardware, che ha messo a segno un incremento del 12% a 7,5 miliardi di dollari. Gli utili netti sono fermi al +1% da 1,79 a 1,8 miliardi, ma qui avrebbero pesato oneri straordinari legati alla chiusura di alcune vertenze pensionistiche.
Quanto allossatura della vendita di hardware, cioè i chip, Intel e Amd fanno la loro parte, registrando, anno su anno, crescite rispettive del 9% e addirittura del 30%.
È ancora presto per tirare bilanci di annata, anche e soprattutto perché allappello mancano nomi importanti. Tuttavia, se non bastassero le cifre appena riportate per convincerci che, forse, la ripresa si è avviata, può essere utile citare il caso di Emc, le cui vendite sono aumentate del 35%, passando da 1,5 a 2,03 miliardi di dollari, con utili a quota +37%.