Presentata la roadmap aggiornata in area middleware. Soa e applicatin server al centro delle attività.
Nella giornata di ieri, Oracle ha presentato la propria strategia di integrazione delle soluzioni Bea nella sua strategia aziendale e nella roadmap di prodotto.
L’obiettivo della società, ora che l’acquisizione è giunta a compimento, è ottimizzare le funzionalità e migliorare le capacità per l’intero portafoglio di prodotti. In particolare, Oracle ha deciso di dividere il portafoglio Bea in tre aree: in primo luogo i prodotti strategici, che verranno adottati immediatamente con piccoli interventi di adattamento alla piattaforma Fusion Middleware; in secondo luogo i prodotti esistenti, che dovranno subire una serie di modifiche per essere integrati in Fusion Middleware e per i quali è garantito supporto e aggiornamento per almeno nove anni; infine i prodotti già arrivati a fine vita, tra i quali ad esempio Beehive, per i quali è comunque garantito il supporto per almeno cinque anni.
In particolare, per quanto riguarda l’area application server, un grosso commitment viene annunciato sul fronte Bea Weblogic Serrver Java, destinato a diventare il punto di riferimento dell’offerta Oracle in area J2EE, grazie anche all’integrazione con Oracle TopLink e Oracle Coherence.
In area Soa, invece, si parla di integrazione di Oracle Esb (enterprise service bus) con Bea Aqualogic Service Bus. Altre integrazioni riguardano Aqualogic Enterprise Repository, che diventa il repository Soa di Oracle e WebLogic Event Server, che verrà fuso in Oracle Complex Event Processor.
Un importante commitment viene dichiarato anche sul fronte Tuxedo, che dopo l’acquisizione verrà rafforzato, su JRockit Java Virtual Machine e su Liquid VM.
Per un’analisi di dettaglio dell’evoluzione della roadmap, è possibile consultare questo documento.
In occasione di questo annuncio, Oracle ha inoltre confermato l’intenzione di ampliare il proprio ecosistema di partner, fondamentali per supportare adeguatamente l’implementazione di Oracle Fusion Middleware.