Le chiede il commissario europeo Viviane Reading, partono gli esperimenti in Europa. Ma l’Italia con 3 è già al servizio commerciale
Per la Tv mobile bisogna armonizzare le regole. Intervenuta al Cebit, Viviane Reading, commissario europeo designato per la Società dell’informazione, è stata chiara. L’Europa deve decidersi e lo deve fare entro i prossimi 12 mesi perché, ha dichiarato la Reading, “non è in alcun modo pensabile di aspettare il 2012 perché sia disponibile uno spettro di frequenze sufficiente.
E’ fondamentale – ha proseguito – che lo spettro sia comune. E’ l’unica garanzia per gli utenti di poter usufruire degli stessi servizi anche spostandosi da un paese all’altro. Senza nuove regole e senza un necessario processo di armonizzazione ci vorranno almeno sei anni prima che venga reso disponibile uno spettro sufficiente in tutta l’Unione europea, in seguito al progressivo phase out delle trasmissioni analogiche”.
L’appello di Viviane Reading arriva in un momento di particolare fermento per il settore della mobile tv. Giappone e Corea del Sud hanno già lanciato servizi commerciali da più di un anno, l’Italia partirà con la tv di 3 in occasione sui mondiali e altri test sono in corso in Germania, Gran Bretagna e India.
In ritardo invece la Francia che, a causa del problema delle frequenze, rischia di dover attendere un altro anno prima di vedere le immagini sui cellulari.
Molto articolato il progetto di 3 che l’amministratore delegato Vincenzo Novari definisce anche “La madre di tutte le scommesse”. Oltre al risultato commerciale il progetto è fondamentale anche la quotazione in Borsa della società che punta essere considerata una media company (valutata in modo più alto) piuttosto che una di telecomunicazioni.
3, che ha acquistato Canale 7 ed è l’unico operatore al mondo ad avere una licenza Umts e una broadcasting, vanta una copertura del 75% della popolazione ha già presentato i primi videofonini (il marchio è stato registrato) e stanziato cinquanta milioni di euro l’anno per contenuti e programmi.
Inizialmente saranno disponibili 15 canali che diventeranno trenta nel 2007 e quaranta nel 2008. Pay per view a pagamento con tariffe che potrebbero andare da 0,5 a tre euro, la Tv della società guidata da Vincenzo Novari tre canali Rai, quattro Sky, un canale con il meglio di Mediaset, uno per bambini e un altro ancora da definire.
E poi ci sarà Star che Novari definisce “il primo canale generalista autoprodotto dai clienti di una tv” dove in scena andranno cortometraggi e filmati prodotti dagli utenti.