Con Business Accelerator la società propone una strada aperta e “agnostica” alla gestione delle Service oriented architecture. E in Italia vuole alleati flessibili
Inizia in modo vivace il 2007 di Vitria. La società californiana, che realizza soluzioni di Business process management, ritorna privata (visto che i due fondatori Dale Skeen e Jo-Mei Chang si sono ricomprati le azioni) e presenta una nuova soluzione come Business Accelerator, definita da John Maclean, vice president Europe, l’annuncio più importante per la società degli ultimi dieci anni, alla quale si aggiunge l’evoluzione di Resolution Accelerator giunto alla release 3.0, un software per la gestione delle eccezioni.
Tra i motivi che hanno convinto i fondatori a reimpossessarsi dell’azienda, Maclean ha citato la libertà di essere più aggressivi e liberi nel seguire nuove opportunità di business, senza dover rendere conto agli azionisti e di eliminare i costi di una compagnia quotata in Borsa.
Maclean, inoltre, ha affermato che la casa madre per il 2007 ha un forte impegno sull’Europa e anche sull’Italia, dove pensa di crescere, rafforzando il team e creando un ecosistema di nuovi partner commerciali. Come ha confermato Marco De Girolamo, sales manager in Italia, l’obiettivo è quello di appoggiarsi non solo a system integrator collaudati, come Accenture, ma di ricercare sul territorio anche realtà più piccole, che non abbiano procedure rigide nei processi di valutazione.
La suite d’integrazione
Riguardo al nuovo annuncio, che per la società rappresenta il coronamento di anni di ricerca e investimenti, la suite d’integrazione Business Accelerator è realizzata appositamente per le architetture Soa ed event-driven (Eda) e consente di allineare più facilmente le necessità del business all’It.
Si tratta di una piattaforma modulare, aperta e agnostica, che ha la capacità di utilizzare un ecosistema di prodotti best-of-breed di diversi produttori, lasciando l’utente completamente libero di scegliere. Supporta, inoltre, tutti i tipi di standard come J2ee (Java, Jms, Jca), Soa (Soap, Ws, Wsdl, Xml, Http, Bpel) ed Eclipse, e consente di ridurre il Tco (Total cost of ownership), di aumentare la visibilità e il controllo dei processi, in sinergia con i prodotti di Soa governance.
Business Accelerator, secondo quanto dichiarato da De Girolamo, può essere acquisito come Process Edition (costo 40.000 dollari per Cpu) o Esb Edition (costo 15.000 dollari per Cpu). La scelta della soluzione più indicata dipende dalla complessità iniziale del progetto.
L’altro annuncio riguarda Resolution Accelerator giunto alla release 3.0, la soluzione più completa sul mercato, come ha sottolineato Di Girolamo, per risolvere le eccezioni a tutti i livelli: tecnologico, servizi, processi e business. Fornisce visual dashboard che monitorano tutta l’infrastruttura attraverso wizard, riconosce l’errore e attiva i processi per risolverlo o, se non ci riesce, avvisa l’utente del problema, proponendo una soluzione in alternativa.