Con Automation Manager, Hp vara un nuovo approccio all’utility computing, basato sui concetti di modularità e apertura tecnologica. Tra le tante funzionalità, spicca la capacità di realizzare collegamenti automatici tra business e It.
Con linizio del 2005 Hewlett-Packard ha dato il via a un nuovo approccio in materia di utility computing. Dallofferta all-in-one garantita dalla precedente soluzione Hp-Ux Utility Data Center, la società di Palo Alto è passata, infatti, a unofferta più modulare e aperta, garantita attraverso OpenView Automation Manager.
Pur essendo tra i primi esempi dapplicazione del concetto di utility computing disponibile sul mercato, Udc ha sempre stentato a decollare, principalmente a causa degli elevati costi richiesti per limplementazione dellintero sistema: un problema risolto dalla società attraverso la vendita separata dellinfrastruttura software, dei servizi e dellhardware.
"A mio avviso non si può parlare di un vero e proprio cambio di strategia – ha insistito Maria Letizia Mariani, country manager Software Global Business Unit di Hp Italia -, ma di una sua evoluzione. LUtility Data Center, che rappresentava una soluzione in blocco di adaptive enterprise, è stata, infatti, smembrata per meglio rispondere alle richieste dei clienti, che nella maggior parte dei casi devono poter espandere infrastrutture preesistenti".
Per quanto concerne la componente software, Automation Manager rappresenta, quindi, la soluzione Udc perfezionata ed evoluta in contesto aperto ed eterogeneo, un risultato ottenuto anche attraverso lintegrazione dei tool ereditati in seguito alle acquisizioni di Consera Software e Novadigm. "Se in precedenza – ha sottolineato Mariani – eravamo in grado di realizzare lallineamento tra business e It, elemento centrale della modalità adaptive, oggi, con Automation Manager, siamo capaci di automatizzare questo link". In pratica, questo significa che con il nuovo prodotto i clienti possono riconfigurare in modo automatico i propri server, i dispositivi di storage, le reti e le applicazioni, rispondendo nel migliore dei modi ai picchi improvvisi di lavoro. Tra le altre novità, Automation Manager include anche un tool che permette agli amministratori di sistema di creare un modello visuale delle operazioni di business, in modo da disporre di un maggiore controllo sulle infrastrutture It e automatizzarne il mantenimento.
Plus e differenze
"In materia di management – ha continuato Mariani -, Gartner posiziona Hp nel quadrante magico dei leader, collocando la società al di sopra dei concorrenti per visione e capacità di implementazione. A differenziarci è soprattutto la disponibilità di una soluzione pronta a rispondere alle richieste del clienti e basata su una tecnologia che si inserisce in una strategia più ampia allinterno della linea OpenView. Inoltre, offriamo la possibilità di misurare i risultati implementativi in tempi brevi attraverso riscontri che permettono di procedere per tappe successive. Un terzo elemento qualificante è lapertura, una condizione indispensabile per poter operare in ambienti eterogenei".
Mentre Udc aveva, infatti, limitazioni di piattaforma, Automation Manager è in grado di supportare più ambienti. Da gennaio saranno progressivamente rilasciate le versioni per Windows e Linux, mentre successivamente sarà la volta di Hp-Ux, una tempistica che sembra adombrare lOs proprietario. "In realtà – ha sottolineato Mariani – questa tabella di rilasci è semplicemente dovuta ai tempi richiesti per la realizzazione del product number. Già oggi siamo, infatti, in grado di eseguire pilot su tutte le piattaforme".
Contestualmente Hp ha rilasciato la versione 5 di OpenView Service Desk e inserito alcune migliorie al modulo OpenView Service Level Manager. In particolare, il primo, un prodotto che permette di rilevare i livelli di servizio in base allesperienza del cliente, dispone ora di una Gui Web, di report standard e di un Configuration Manager Database. Il secondo, invece, fornisce nuovi tool per misurare la compliance e offrire allarmi in tempo reale.