Borland perfeziona i propri strumenti per l’Application lifecycle management, tema sul quale ora ha qualcosa da dire anche Microsoft, con Vsts Team Foundation.
14 settembre 2004
Si muove il fronte dello sviluppo software legato alle teorie dell’Application Lifecycle management (Alm). Si muovono Borland e Microsoft. A tratti all’unisono, a volte divergendo. Sostanzialmente, imprimendo a tutto il settore una linea, un percorso, imboccando il quale difficilmente si tornerà indietro.
Borland ne ha parlato alla BorCon Conference di San Jose. Microsoft ha fatto lo stesso a Orlando, alla VsLive!.
In California si è discettato di CaliberRm 2005, StarTeam 2005 e, soprattutto di Diamondback, ovvero il tool chiamato a racchiudere in un’unica mano lo sviluppo Delphi, quello per Win 32 e per.Net, ovvero uno strumento destinato a competere con Visual Studio .Net.
In Florida si è dato via libera alla beta di Visual Studio 2005 Team System (Vsts) con Team Foundation, ovvero con quelle funzionalità, tecnicamente, destinate a soppiantare quelle di SourceSafe in un contesto organizzato di sviluppo Microsoft, ma che rappresentano qualcosa di più, ovvero il salto nell’Alm, grazie alla presenza di quelle funzionalità di Software Configuration management per la costruzione, in gruppo, di applicazioni.Net e servizi Web.
Change management delle applicazioni, controllo del codice sorgente, gestione degli accessi al codice e dei bug appaiono perfettamente nelle corde di Vsts con Team Foundation, rendendolo, quindi, un elemento da considerare in competizione con Rational ClearCase di Ibm e, appunto, StarTeam di Borland.
Peraltro, proprio alla BorCon di San Jose è intervenuta anche Microsoft (le due società non sono nemiche), con il general manager di Vsts, il quale ha invitato gli astanti a soffermarsi su cifre di mercato da lui raccolte nello scorso maggio, che davano.Net nel 56% di casi la piattaforma primaria di sviluppo, con il restante 44% attribuibile a J2Ee.
Tanta la proporzione a favore della piattaforma Microsoft, allora, che si capisce l’interesse di Borland, che si manifesta sia tramite iniziative di Alm, sia sollevando le tradizionali leve dello sviluppo di base.
Sul primo fronte le promesse della società hanno riguardato proprio l’aggiornamento di CaliberRm e StarTeam, ovvero gli strumenti che, di fatto, tracciano un collegamento fra lo sviluppo software e le esigenze di business dell’impresa utente, coinvolgendo, nel farlo, aspetti correlati, come le attività di collaboration fra gli sviluppatori, l’integrazione applicativa, tecniche di modeling e di project management.
I miglioramenti di CaliberRm concernono le funzioni di ricerca e la produzione veloce di report sia sullo stato dei progetti, sia sui bug.
Quelli relativi a StarTeam riguardano essenzialmente il migliore coordinamento di tutti i partecipanti all’attività di sviluppo.
Partecipanti che, molto probabilmente l’anno prossimo, potranno beneficiare di un “Visual Studio” made in Borland.
Ora conosciuto con il nome di Diamondback e in versione beta, si tratta di uno strumento che unifica lo sviluppo su piattaforme Delphi, Win32 e.Net, ovvero stendendo un comune denominatore per la creazione applicativa che tenga conto del legacy Windows.
Non è poco, se si tiene conto che Diamondback supporta Asp.Net, non richiede ambienti di sviluppo separati per C# e Delphi e che, soprattutto, si integra con il project management di StarTeam, incorporandone un client nell’interfaccia di sviluppo.
In casa Borland, quindi, siamo alla quadratura del cerchio: sviluppo multipiattaforma, orientato a monte al progetto aziendale. Ovvero: azzeramento (o quanto meno tentativo di ottenerlo) dei tempi morti che hanno sempre caratterizzato le attività di sviluppo software.