I due gestori radiomobili considerano il Wi-Fi una minaccia e lanciano ai normatori l’appello a difendere chi ha pagato le licenze Gsm e Umts. Omnitel, invece, non sembra aver paura.
9 dicembre 2002 Durante un recente convegno a Milano, i gestori italiani hanno espresso la propria opinione circa il Wi-Fi, la tecnologia wireless a 11 Mbps che, attraverso i cosidetti “hot spot”, consentirà ai clienti di collegarsi a Internet negli aereoporti, in albergo e via dicendo, senza utilizzare né Gprs né Umts.
Sostanzialmente allineate le posizioni di Wind e Tim. “Il Wi-Fi per noi è una minaccia – ha detto Giuseppe Bonacina, direttore consumer di Wind -. Gli operatori che hanno pagato le licenze devono essere tutelati: non possiamo pensare di vedere cannibalizzato traffico pregiato. E spero che i normatori se ne rendano conto”.
Ancora più duro l’attacco di Roberto Pellegrini, direttore divisione business di Tim. “In Italia – ha detto – c’è ancora la concorrenza all’amatriciana, come l’aveva definita Vito Gamberale (ex amministratore delegato di Tim -ndr). Prima un atteggiamento da Dracula con l’Umts e ora l’invenzione del Wi-Fi, che ci sottrae i clienti corporate”.
Appare più tranquillo, invece, Paolo Bertoluzzo, direttore dati, Vas e multimedia Vodafone Omnitel. “Il Wi-Fi – ha dichiarato – è un tema delicato, e crediamo che il servizio vada integrato con quello mobile. Deve essere assolutamente trasparente per il cliente, con l’integrazione del billing, la stessa password e via dicendo”.