Condivisione delle risorse, self service, esposizione diretta dei servizi agli utenti, in un’ottica di elasticità e secondo un modello di prezzo basato sull’uso. Con un ponte ideale tra ibrido e privato. Ce ne parla Pier Paolo Boccadamo.
Rilasciato in candidate release nel mese di gennaio, Microsoft System Center 2012 è ora disponibile anche per il mercato italiano.
Si tratta di una soluzione integrata per la gestione di cloud pubbliche e private, che risponde alla esigenze che si sviluppano nei data center mano a mano che il nuovo paradigma cloud si va affermando.
«Nei Datacenter – spiega Pier Paolo Boccadamo, Private Cloud Lead in Microsoft – ci sono tecnologie che hanno cambiato il paradigma: ci sono più server virtualizzati che server tradizionali e con la nuova ondata di adozioni prevista per quest’anno, 8 milioni di server in totale, si arriverà ad avere qualcosa come 13 milioni di server virtualizzati nel mondo».
Con il cloud la gestione dell’It in azienda su muove verso la condivisione delle risorse, verso il self service, verso l’esposizione diretta dei servizi agli utenti, il tutto in un’ottica di elasticità e secondo un modello di prezzo basato sull’uso.
«Il private cloud mantiene sotto controllo tematiche di sicurezza, agilità e compliance con le normative locali, lasciando concetti di governance e sovranità nelle mani dell’utente».
Applicazione al centro
Nella sua visione, da quest’anno rafforzata dal rilascio di Windows Server e di System Center, entrambi disponibili nelle nuove release, Microsoft pone al centro del suo cloud l’applicazione, in un’ottica multipiattaforma in senso assoluto: il sistema è infatti in grado di gestire tecnologie diverse, dai sistemi operativi agli hypervisor, agli strumenti di gestione.
Non solo.
L’approccio punta a favorire la coesistenza di cloud pubblici e privati, creando un ponte ideale tra i due mondi, attraverso strumenti di gestione comuni, che consentano il provisioning e il monitoraggio di macchine virtuali.