Citrix ha commissionato uno studio all’Economist Intelligence Unit finalizzato a capire come le aziende europee stanno gestendo l’esperienza di lavoro e il ruolo della tecnologia nel migliorarla.
Dall’analisi, che è stata svolta su un campione di 628 manager europei, emerge che l’esperienza di lavoro è, anche se in diversa misura, tra le priorità. Se infatti solo il 36% del campione afferma che è un argomento largamente discusso (contro il 51% negli USA), il 46% dice che rientra in ogni caso tra gli argomenti di discussione. Al momento, però, solo il 26% dei manager europei afferma di essere effettivamente riuscito a migliorare l’esperienza dei dipendenti, mentre la percentuale sale al 42% se si considera un ristretto gruppo di aziende considerato “high performer” (una porzione del campione delle aziende intervistate pari all’11% del totale, per cui i livelli di produttività ed engagement sono più elevati rispetto ai competitor).
In ogni caso, c’è un sostanziale accordo su quali siano i benefici di un’esperienza di lavoro migliorata: il 41% del campione intervistato concorda infatti su una miglior produttività, il 39% su un miglior livello di engagement di chi lavora e il 25% su un più alto livello di creatività e innovazione.
Per quanto riguarda gli elementi che costruiscono l’esperienza di lavoro, per la maggior parte degli intervistati i più importanti sono senza dubbio il salario e il contratto, solo il 32% considera la tecnologia come un mattone fondamentale per la costruzione dell’esperienza di lavoro, ma è significativo che la percentuale aumenti fino al 37% sulle aziende che hanno già avviato significativi programmi di digital transformation. Sono molteplici i modi in cui la tecnologia può migliorare l’esperienza di lavoro: il 44% indica innanzi tutto la possibilità di lavorare ovunque ci si trovi, seguita dalla facilità di accedere alle informazioni (43%) e dalla facilità d’uso degli strumenti (40%).
Dall’indagine emerge inoltre che la responsabilità del miglioramento dell’esperienza di lavoro non viene percepita come appannaggio di un singolo manager o dipartimento, ma diffusa in più dipartimenti. Infatti solo il 27% dei manager intervistati afferma di essere pienamente responsabile dell’esperienza di lavoro nella loro organizzazione e meno della metà nel loro dipartimento.
In particolare, sono l’IT e le HR i dipartimenti in cui si gioca la partita dell’esperienza di lavoro. Nel 54% aziende considerate “high performers” migliorare l’esperienza di lavoro è un obiettivo esplicito della strategia IT, contro una media europea del 32%, mentre per il 40% delle high performers il compito è appannaggio del dipartimento HR, contro una media europea del 27%. È chiaro quindi che, ove già non sussista, sarà priorità delle aziende trovare il modo affinché questi due dipartimenti comunichino in maniera efficace: attualmente in Europa difficilmente nei dipartimenti HR si considera l’impatto della tecnologia sull’esperienza di lavoro e comunica con l’IT in merito a essa.
La survey afferma anche che nella creazione di un linguaggio condiviso in merito all’esperienza di lavoro tra queste due unità aziendali, le organizzazioni europee sono indietro rispetto a quelle americane o asiatiche. Dato che la competizione nell’attrarre e trattenere talenti si gioca ormai su scala globale, è bene che questo gap sia colmato al più presto.