La mobilità richiesta dagli utenti assicura continuità del business indipendentemente dall’ubicazione del personale. Ma i rischi aumentano
settembre 2008
Il business non ha pareti, e
nemmeno uffici. Le esigenze
di mobilità crescono tra le
aziende, e il personale dislocato
ha necessità di accedere
alle informazioni o alle applicazioni
aziendali sempre e
ovunque e, soprattutto, da
device meno convenzionali
del classico pc.
Un bel progresso
che, però, espone
le aziende stesse a dei rischi
legati alla sicurezza. Un
aspetto che Check Point ha
preso in considerazione, e a
cui risponde con un’offerta
puntuale che Magirus supporta.
È questo l’argomento fissato
in agenda per le 14,00.
L’appuntamento è con Francesco
Bonati, responsabile
divisione networking e sicurezza
di Manet, e con Martino
Bortolotto, presidente
e amministratore delegato di
Lantech, e il tema è “Mobility:
a quali rischi si espone
l’azienda”.
Un tema che Paolo Ardemagni,
regional director
Southern Europe di Check
Point, interpreta come «copertura
della protezione del
dato nella sua portability, e
che deve essere compatibile
con i vari apparati utilizzati
per l’accesso e la fruizione
del dato, che ormai sono i
più disparati, dal notebook,
al palmare, fino all’iPhone».
Ma la mobility non è solo
varietà di device, è anche
eterogeneità nelle tecnologie
coinvolte.
Ne è convinto
Primo Bonacina, amministratore
delegato di Magirus
Italia: «Diventa sempre più
importante avere una soluzione
integrata a supporto
della sicurezza dei dati. Oggi
il discorso mobility tocca
varie tematiche, che vanno
dalla security in senso stretto
allo storage, al networking
wireless. Certo è che comunque
tutto ruota intorno
alla sicurezza, dalla quale
non si può prescindere, soprattutto
con il crescente
utilizzo dei notebook, che diventano
potenzialmente “pericolosi”,
essendo sempre
più strumenti da lavoro che
spesso vengono utilizzati anche
per scopi personali».
E
la tendenza alla mobilità è in
crescita tra gli utenti, che si
mostrano anche consapevoli
della necessità di lavorare su
reti sicure.
«La mobility serve
al personale commerciale, a
chi vuole fare telelavoro o per
quelle aziende che non vogliono
più un cablaggio “selvaggio”
e si orientano verso
il wireless – spiega Bortolotto
di Lantech -, che comporta
un notevole risparmio di costi.
Ma con una rete wireless aumentano i rischi di sicurezza,
e sono le stesse aziende
a essere sensibili su questo
tema e a chiederci delle soluzioni.
Così è successo per un
progetto realizzato per conto
delle Acciaierie Isp di Cremona,
per le quali abbiamo
creato una vasta rete, dove
abbiamo dovuto tenere in
forte considerazione l’aspetto
sicurezza, vista l’ampiezza
dell’area da coprire e le
problematiche relative ai vari
ambienti, che a volte hanno
condizioni estreme di temperatura
che possono interferire
con la rete».
Un’esperienza
vissuta anche da Manet.
«In genere è il cliente stesso
che fa richiesta, sia della mobilità,
sia della relativa messa
in sicurezza della rete – conferma
Bonati -. Un progetto
importante che abbiamo seguito
è quello relativo a Sorgenia,
dove tutto il personale
è dotato di laptop, anche
per il fatto che la loro attività
richiede di essere continuamente
operativi e di poter intervenire
in caso di guasti. I
clienti vogliono la mobilità ma
non rinunciano alla sicurezza».
C’è poi chi vorrebbe ma
non può, sia per i costi, sia
per la tecnologia “traditrice”.
«Vi sono aziende di medie
dimensioni che sono molto
interessate alle ultime tecnologie
wireless, avendole viste
in funzione su grandi aziende
– prosegue Bonati -. Ma purtroppo,
una volta calcolati i
costi, ci ripensano, e limitano
la rete wireless a certe zone
o a personale selezionato.
Un altro problema è poi dato
dai carrier, che non riescono
a garantire un’ampiezza
di banda costante in ogni
luogo». Mobility sì, ma da offrire
in ottica consulenziale,
perché bisogna proporre al
cliente le tecnologie adatte
a risolvere esigenze diverse.
E Check Point si è attivata
in prima persona affinché i
propri partner siano in grado
di affrontare con competenza
i clienti. «Ogni anno
organizziamo la Check Point
University, dove coinvolgiamo
i nostri partner in una
full immersion di formazione
– dettaglia Ardemagni -, ma
lo sviluppo di competenze
è un’attività che ci impegna
di continuo. Ogni settimana
sono disponibili dei Webcast
su vari temi, con corsi sulla
parte mobile e la relativa necessità
di sicurezza portata
dall’utilizzo dei portatili, corsi
sul tema wireless che affrontiamo
come alternativa valida
per l’abbattimento dei costi
e corsi sulla sicurezza del
dato, da garantire indipendentemente
dall’utente o dal
device d’accesso utilizzato».
Su questo tema, Bonacina
tiene a sottolineare il ruolo di
Magirus: «La formazione è un
elemento fondamentale della
nostra offerta, e rappresenta
circa il 70% del fatturato della
nostra divisione servizi. Ma
oltre a questi, che sono corsi
legati alle certificazioni per i
brand che abbiamo a listino,
organizziamo anche momenti
gratuiti sia di training,
sia di sviluppo di relazione».
I due operatori presenti all’Appuntamento
sono d’accordo.
Ci vuole competenza
per affrontare i clienti, perché
la loro soddisfazione e
fidelizzazione si misura soprattutto
nella capacità di
renderli consapevoli dei benefici
e dei rischi cui vanno
incontro quando adottano
soluzioni di mobility.
«Quando
si propone una rete wireless,
ci vuole molto supporto
prevendita per spiegare le
soluzioni, i limiti ed eventuali
implicazioni in ambito sicurezza
– interviene Bonati -.
Bisogna spiegare anche che
non sempre il wireless va
bene, a volte, per certe zone,
è meglio usare il cablato».
«Anche noi facciamo cultura
presso il cliente, sia sull’utilizzo
della tecnologia, sia sul
comportamento da tenere
per garantire la sicurezza – fa
eco Bortolotto -. Ma bisogna
comunque che qualcuno
controlli. Per questo offriamo
anche un servizio di monitoraggio,
da remoto, delle reti».
Certo è che, per le varie soluzioni
da proporre, sarebbe
utile per un dealer poter mostrare
prima al cliente come
funzionano.
«Per questo siamo
sempre a disposizione
– risponde prontamente Ardemagni
-. Su alcuni prodotti
c’è la possibilità di verificare
in pratica le funzionalità. A
questo scopo abbiamo anche
intenzione di aprire a
Milano un laboratorio per
simulare le situazioni possibili
con le nostre tecnologie».
«Se i dealer sono interessati
– conclude Bonacina – possono
avere prodotti demo a
condizioni particolarmente
agevolate».