Le aziende che tolgono i fili a Internet

L’inchiesta presso gli operatori del settore fa emergere approcci differenziati e alcune novità. Grandi aspettative per Wi-Max e per la VoIp su Wi-Fi, mentre l’hot spot arriva nelle piazze cittadine.

Le aziende che si sono lanciate nel Wi-Fi pubblico sono una manciata. Linea Edp ne ha interpellate sei per sapere chi sono, come si stanno muovendo e con quali risultati. L’impressione generale che emerge è che diverse siano le novità rispetto a un anno fa. Poco tempo, ma sufficiente, nel mondo Ict, a cambiare le carte in tavola, anche perché, quando prende il via un nuovo servizio, il modello di business più appropriato non è chiaro a nessuno. Se un anno e mezzo fa il Wi-Fi veniva accolto come una grande opportunità per il rilancio del settore, oggi è il Wi-Max a tenere alta l’attenzione. Si tratta di una tecnologia wireless a larga banda, che non è ancora uno standard, e per la quale si prevede che verranno richieste licenze a pagamento. Al momento, il Ministero sta preparando le consultazioni e molti la stanno valutando con attenzione, in attesa della normativa.


Restando in tema di hot spot, c’è chi si muove da solo, e chi punta sulla collaborazione con i grandi operatori, una strada senz’altro meno ripida. Quanto ai siti, a dare soddisfazione sembrano essere prevalentemente gli alberghi, nelle sale convegno, dove i relatori possono collegarsi a Internet durante le presentazioni, nelle hall e nelle camere (soprattutto quando non c’è una presa dati). Poi ci sono gli aeroporti, come previsto, e anche i porti turistici, curiosamente. Ma c’è anche chi guarda ai comuni, mischiando hot spot e Wireless local loop.


Il quadro è davvero multicolore e in continua evoluzione.

Albacom


L’operatore di rete fissa, partecipato da British Telecom, Eni, Bnl e Mediaset, è stato fra i primi a muoversi su Wi-Fi, per offrire ai clienti la possibilità di lavorare in mobilità. "All’inizio l’abbiamo offerto, con un buon successo, in ambito privato – spiega Massimiliano Cariola, marketing manager clienti top -, poi in ambito pubblico, aprendo una serie di location nelle quali è possibile, con una scratch card, collegarsi agli hot spot. Abbiamo coperto sei stazioni Agip, grazie al socio Eni, tre aeroporti, quattro alberghi, due porti, dove abbiamo avuto un discreto consenso, e tre centri di grande concentrazione, come le fiere. In seguito, per evitare la duplicazione delle infrastrutture e non effettuare investimenti fino a quando non c’è una massa critica che lo consenta, abbiamo deciso di muoverci attraverso l’interconnessione con altri operatori: Telecom Italia, Megabeam e Telecom Italia Media". Secondo Albacom, il Wi-Fi non ha ottenuto finora un grande consenso di pubblico perché i singoli servizi, senza integrazione, fanno fatica a diffondersi. "Il Wi-Fi avrà un grande impulso – prevede Cariola – quando sul mercato ci saranno terminali dual-mode Gsm/Wi-Fi in grado di supportare la VoIp. Se le telefonate che adesso viaggiano sul cellulare potranno passare su Internet, quando c’è la copertura, il vantaggio sarà notevole. Un altro caso è quello in cui la voce viaggia su Gsm e i dati su larga banda attraverso tecnologia radio". Nel frattempo, Albacom ha puntato il mirino sul WiMax. "Ci attendiamo l’esplosione di questo servizio – afferma il manager – che consideriamo rivoluzionario perché offre ai clienti un accesso radio con una banda larga reale e consente di coprire intere zone".



Colt Telecom


Per Colt Telecom, operatore con un’ampia rete internazionale in fibra ottica orientato all’utenza corporate, il Wi-Fi rappresenta un’estensione del servizio di telecomunicazioni a banda larga.


A un paio d’anni di distanza dal lancio dell’offerta, inizialmente indirizzata a hotel, conference center, aeroporti, università, Colt ha riorientato la propria strategia, sulla scorta dell’esperienza fin qui maturata. "Attualmente, l’hot spot di sicuro successo è quello presso gli alberghi – afferma Achille De Tommaso, amministratore delegato della società -. Noi ne abbiamo coperto una quindicina e la nostra offerta continua, ma non ci spostiamo da questo segmento, anche perché gli aeroporti sono "presi d’assalto" da Telecom Italia".


Il manager ammette che le aspettative iniziali erano troppo elevate, ma spiega che "per noi, operatori di larga banda prima che nascesse il termine, è interessante qualsiasi tecnologia che può minacciare la fibra oppure può rappresentare un’opportunità maggiore. Per questo appena il Wi-Fi si è palesato abbiamo cercato di capire cosa fare".


L’interesse per gli alberghi deriva dal fatto che il carrier, oltre al Fi-Wi finisce per vendere anche altri servizi, come la connessione in voce o circuiti punto a punto, anche in ambito internazionale.


L’esperienza con il Wi-Fi ha permesso a Colt di maturare importanti skill sul wireless che verranno ora dirottati sul Wi-Max, oggi al centro di grandi aspettative. "In questo momento – spiega De Tommaso – stiamo integrando la nostra strategia Wi-Fi con quella WiMax, uno standard che ingloba, per molti aspetti, il Wi-Fi, ma dà molto di più. L’associazione delle due tecnologie offre l’opportunità di non dover necessariamente scavare per posare la fibra ottica per dare un servizio di alta qualità. È un potente mezzo di accesso che sta tra il Dsl e la fibra, ma più vicino a quest’ultima perché la banda è molto elevata. Si può arrivare all’edificio con il Wi-Max, invece che con la fibra, e "cablare" l’edificio in Wi-Fi, con minori costi e tempi di attesa. Si tratta di una tecnologia che potrebbe anche dare respiro alle aziende che producono gli apparati e che fanno software".


Megabeam


Nata nel 2001 per operare nel mercato del Wi-Fi, Megabeam ha potuto commercializzare il servizio solo a giugno del 2003, dopo l’approvazione della normativa. L’azienda, di proprietà di alcuni fondi di investimento e investitori privati, era stata anche nel mirino di Telecom Italia che intendeva acquisirla, ma l’operazione fu bloccata dall’Antitrust per non rafforzare la posizione dominante dell’ex monopolista.


"Il nostro è un modello unico – spiega Marco Filippi, direttore commerciale della società romana – basato sulla collaborazione con gli operatori, cioè Telecom Italia, Vodafone e Tim, con i quali abbiamo integrato totalmente le offerte. Loro utilizzano le nostre reti e veicolano il servizio all’utente finale: hanno la potenza di fuoco e la capacità di effettuare investimenti di marketing che consentono di valorizzare il business. In questo modo, siamo arrivati più velocemente a portare i benefici del Wi-Fi, e abbiamo già raggiunto il punto di pareggio".


Megabeam realizza e gestisce gli hot spot, stipulando i contratti con le location ed è riuscita a presidiare i più importanti aeroporti d’Italia.


La collaborazione con i gestori fa sì che, per fare un esempio, un cliente Vodafone che si trova all’aeroporto di Linate arriva sulla pagina Web di Megabeam, clicca sul bottone Vodafone, inserisce il numero di telefono, riceve una password, naviga e paga con addebito in bolletta. L’azienda ha attualmente circa 5mila utenti registrati. "Non puntiamo ad avere numeri elevati – afferma Filippi -, ma i top mover: l’Areoporto di Fiumicino, per esempio, è una location molto più importante di qualsiasi albergo". L’attività di Megabeam si estende anche oltre l’hot spot, con offerte in ambito wireless per le aziende che prevedono anche l’uso del satellite. "Oggi siamo in grado di cogliere tutte le opportunità nel settore del wireless – sostiene il portavoce dell’azienda – con la flessibilità e l’entusiasmo di una società giovane. La banda larga non è altro che un mezzo, vanno sviluppate le applicazioni".


Nocable


Anche Nocable, come Megabeam, è una realtà giovane, creata nel 2002 per mano di un gruppo di manager provenienti dall’It che in seguito hanno ceduto il 60% delle quote a un imprenditore irpino. La società è oggi impegnata su vari fronti in ambito wireless e ha all’attivo diverse realizzazioni interessanti. "Il nostro obiettivo per il 2004 e il 2005 – afferma Marco Caldarazzo, amministratore delegato della società – è creare la rete, necessaria se si vuole fare del Wi-Fi una tecnologia per l’accesso a Internet, gestirla e offrirla a chi vuole offrire servizi. Siamo ancora in una fase di alfabetizzazione, ma fra due anni, quando tutti avranno il notebook con Wi-Fi integrato, le cose cambieranno". Oltre ad avere creato alcuni hot spot, la società ha stipulato accordi di roaming nazionale e internazionale che mettono a disposizione dei clienti 6.200 punti di accesso nel mondo. Attualmente ha circa 3.500 clienti registrati, di cui l’80% circa stranieri. "Per l’autenticazione usiamo il numero di cellulare – spiega Caldarazzo -. Abbiamo accordi con operatori mobili esteri, come Orange e Mmo2, e il cliente paga sulla bolletta. Gli operatori mobili italiani, invece, fanno cartello e non ci concedono l’interconnessione. Il cliente, quindi, deve comprare una tessera prepagata". Nocable sostiene, tuttavia, di aver superato il concetto di hot spot. "Stiamo creando dei network cittadini – afferma il manager – per esempio a Pisa, dove copriamo il 25% del territorio. In Piemonte abbiamo un accordo con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali per la copertura di tutte le proprietà: al momento abbiamo portato il Wi-Fi in quattro castelli. Inoltre, siamo all’interno del progetto Torino wireless". Un altro fronte di attività è quello del Wireless local loop, ovvero l’ultimo miglio in tecnologia wireless, con una banda compresa fra 6 e 54 Mbps. "L’abbiamo già implementato in Piemonte, in Calabria e in Campania – sottolinea Caldarazzo -. L’obiettivo per giugno 2005 è la copertura di 182 comuni già identificati. Naturalmente ci sarà anche un hot spot". Nocable è molto critica rispetto alle reali libertà di manovra per i nuovi entranti nel mercato delle Tlc e vuole avere un ruolo provocatorio. In quest’ottica, ha lanciato un’offerta rivolta a chi ha una connessione Adsl con qualunque operatore: il cliente riceve un hot spot e deve trovare tre amici da collegare, nel raggio di 200-250 metri, al prezzo di 18 euro flat al mese, mentre al titolare della linea viene rimborsato il canone Adsl. "La normativa ce lo consente", conclude il manager.

Telecom Italia


La strategia di Telecom Italia sul Wi-Fi non è variata rispetto al lancio del servizio. In questi mesi l’operatore ha molto investito nella realizzazione della rete, con l’obiettivo di renderla sempre più capillare, e ha introdotto diversi profili tariffari, sia con carte prepagate, sia in abbonamento, flat e a consumo. "Contiamo di raggiungere l’obiettivo di circa 300 location principali entro l’anno – dichiara Ciro Pagliara, Wi-Fi program manager di Telecom Italia – cui si aggiungono quelle di Megabeam e quelle di Tin.it, disponibili ai clienti attraverso il roaming. Ci stiamo focalizzando su aeroporti, alberghi, centri congressi e fiere. Parallelamente, la scorsa estate abbiamo lanciato un’offerta destinata a piccole location di vario tipo, come bar, pizzerie e circoli culturali, con l’obiettivo di rendere quanto più capillare possibile la copertura. Qui i piani sono di qualche migliaio di hot spot nei prossimi anni". Anche lo sviluppo dell’utenza è secondo piani e aspettative. "Stiamo rilevando un notevole interesse – afferma il manager -: prova ne è il fatto che non abbiamo subito nessuna flessione nel periodo estivo e abbiamo avuto uno splendido settembre, dal punto di vista dei dati di utilizzo. Trattandosi di un servizio nuovo, le persone ci pensano bene prima di acquistare, ma ce lo aspettavamo. Per questo, hanno tirato moltissimo i profili prepagati, sebbene i nostri abbonamenti non siano molto vincolanti. Il pricing di Telecom Italia è sicuramente il più basso a livello europeo". L’utenza è prevalentemente business, ma l’operatore evidenzia anche un interesse da parte di utenti consumer, anche se si tratta di piccoli segnali. Moltissimo incidono anche gli stranieri, che a volte scelgono un albergo proprio perché dotato di Wi-Fi. Quanto al roaming, Pagliara lo considera un’opportunità, per sviluppare il traffico e il servizio. "Esiste un’offerta cui hanno già aderito gli operatori mobili e qualche operatore fisso – spiega -. Siamo disponibili a fare accordi, anche bilaterali, con chiunque ce lo chieda. C’è sul mercato un gruppo di operatori convinto di poter sopravvivere prendendo poche location e speculando sul fatto di essere presente in via esclusiva. Ma così non si va molto lontano".

Videobank


Il Wi-Fi di Videobank si è sviluppato grazie all’Etna. La società catanese, infatti, già dal 2000 utilizza il wireless per fornire alla Protezione civile connettività in caso di terremoti ed eruzioni. "In Sicilia – spiega Lino Chiechio, amministratore delegato della società – abbiamo creato una rete magliata con 450 nodi wireless attivi, tutti collegati fra loro, con cui copriamo tutta la zona dell’Etna, le province di Catania, Enna, e Ragusa, parte di Messina e il palermitano. A questa rete ci agganciamo quando si verifica l’evento: basta montare una stazione mobile, formata da pannelli fotovoltaici e un’antenna, per realizzare un hot spot che funge da punto di telemetria per l’invio di dati idrogeologici. In breve tempo riusciamo ad approntare una dorsale di connessione, sia per la larga banda Internet, sia per le linee telefoniche". Il tutto in punti dove non c’è possibilità di portare i cavi e i telefonini non prendono. "Per le telefonate in VoIp – spiega Chiechio – noi utilizziamo anche Netmeeting, in H.323, interfacciato a una centrale Ip che abbiamo in sede per inoltrare le telefonate. Sono convinto che la telefonia passerà tutta su Ip, e automaticamente anche sul Wi-Fi, che non è altro che un pezzo di filo che non c’è". In ambito Wi-Fi, Videobank ha una stretta collaborazione con Intel, tanto che al lancio di Centrino la rete della società è stata la prima certificata in Italia. "Entro giugno 2005 – riprende Chiechio – abbiamo come obiettivo di coprire 100 piazze in Sicilia, in aree ad alta densità, come tribunali e punti di raccolta di giovani. Siamo sicuri che man mano che si diffonderanno i pc portatili con Centrino ci sarà sempre più richiesta. In parallelo, puntiamo al Wll, cioè utilizziamo il Wi-Fi per l’ultimo miglio. Abbiamo ottenuto dal Ministero l’autorizzazione per la sperimentazione. In Sicilia le principali città hanno l’Adsl, ma le province e i paesi di montagna non ce l’avranno mai, probabilmente. Inoltre, stiamo aspettando la tecnologia Wi-Max e cercheremo di arrivare per primi". In più, la società ha coperto alcuni alberghi.

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