Sono cinque i capoluoghi che dimostrano “attrattività” per competenze innovative Lo dice una classifica della Fondazione Accenture stilata assieme alla Bocconi
Milano, Roma, Torino, Napoli e Bologna risultano essere le città italiane più attrattive in termine di business. Questi capoluoghi regionali occupano, nell’ordine, le prime cinque posizioni di una classifica stilata dalla Fondazione Italiana Accenture e Università Bocconi sulle province italiane per attrattività in fatto di competenze innovative, seguite da due città portuali come Trieste e Genova che forse non meritano l’immagine un po’ appannata di cui godono.
L’attrattività (definita come la capacità dei diversi ambiti territoriali di attirare, valorizzare e trattenere risorse e competenze chiave), è definita come una precondizione della competitività, perché segnala quanto un territorio sia in grado di promettere per il futuro compensi agli attori che lo scelgono per insediarvisi.
Il rapporto conferma una forte polarizzazione tra Nord e Sud, ma mette in evidenza anche differenze inattese tra alcune province contigue (Alessandria, Cuneo e Asti, per esempio), a dimostrazione dell’utilità della scomposizione. «La Fondazione Italiana Accenture – ha commentato il vice presidente Roberto Romanin Jacur – si propone di realizzare progetti utili per lo sviluppo del Paese. In questa ottica, l’Osservatorio vuole fornire ai policy maker e agli operatori economici una serie di elementi che possano supportarli nelle loro scelte strategiche. Avere un quadro preciso dei punti di forza e di debolezza del Paese articolati secondo diversi parametri consente di operare scelte che, facendo leva sugli elementi di attrazione, aiutano ad accrescere la competitività della singola azienda/istituzione e del Sistema Paese».