L’e-government europeo è promosso

Netto il progresso segnalato dal rapporto di Capgemini, soprattutto nei servizi on-line per le imprese. Buoni i risultati dell’Italia

L’edizione 2007 del Rapporto Annuale sull’e-Government, realizzato per la Commissione Europea da Capgemini, e presentato ieri presso la Camera dei Deputati in collaborazione con la Fondazione Italianieuropei, mostra un significativo passo avanti nel raggiungimento degli obiettivi previsti dall’e-Government “i2010”, il programma nato per migliorare la disponibilità dei servizi on-line delle amministrazioni pubbliche.
Il Rapporto rappresenta per la Commissione europea lo strumento di monitoraggio sull’attuazione del programma “i2010: una società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione”, lanciato il 1° giugno 2005 per affrontare le principali sfide nella società dell’informazione e dei media entro il 2010.
La relazione di Capgemini, in particolare, illustra i risultati della misurazione di due indicatori fondamentali: livello di sofisticazione nell’erogazione di servizi pubblici on-line e livello di disponibilità completa on-line dei servizi offerti. Nell’edizione 2007 del report è stato inserito anche un pacchetto di rilevazioni incentrato sull’utente, per valutare sicurezza dei dati, accesso multicanale, facilità di immissione dei dati e conformità agli standard di accessibilità.

I numeri del progresso
Analizzando più di 5.000 enti pubblici di 31 Paesi, (i 27 Stati membri dell’Unione Europea con l’aggiunta di Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia) nel 2007 si è evidenziato un forte aumento della disponibilità di servizi completamente on-line passati dal 50% del 2006 al 58% nel 2007, ma soprattutto della qualità dei servizi messi a disposizione di cittadini e imprese.
Un dato positivo è il miglioramento nell’offerta di canali di accesso alternativi (come call center, cellulari, cabine telefoniche, televisione digitale), presenti nel 24% dei siti Internet valutati. Meno bene l’accessibilità, con uno scarso 5% che risulta conforme agli standard internazionali. Riscontri più positivi riguardano, invece, la valutazione dei portali nazionali che rendono disponibili in media il 75% dei 20 servizi rilevati.

Imprese più servite
È da sottolineare il consistente divario tra i servizi completamente disponibili on-line per i cittadini (50%) e quelli disponibili per le imprese (70%). Maurizio Mondani, Amministratore Delegato Capgemini Italia, ha sottolineato come i risultati rivelano in modo evidente che sono stati compiuti netti progressi nell’offerta dei servizi pubblici per le imprese e che i Paesi dell’UE hanno sviluppato soprattutto i servizi che generano profitti (come quelli relativi alle entrate).

La disomogeneità europea
Ma lo scenario europeo non è certo uniforme. La differenza che si registra, infatti, tra il paese leader (l’Austria, che ha raggiunto il 100% di conformità con i criteri previsti dalla Commissione Europea sui 20 servizi rilevati) e le nazioni ultime in classifica, è pari al 90%. Bene si posiziona il Portogallo, che ha raggiunto gli standard di Malta, Estonia e Slovenia.
Quanto all’Italia, il nostro paese ha compiuto netti progressi rispetto allo scorso anno con un punteggio pari al 79% per il livello di sofisticazione complessiva ed un miglioramento della disponibilità completa on-line che passa dal 58% al 70%. Riguardo alla centralità dell’utente, l’Italia ottiene un punteggio pari al 20%, sullo stesso piano della media dei 27 Stati membri (19%).
Secondo Mondani restano alcuni piccoli Stati che hanno chiaramente dimostrato di non aver intrapreso la strada verso l’e-Goverment in egual misura. Ci sono anche Paesi entrati da tempo nell’UE, che in precedenza erano in crescita costante, ma i cui progressi si sono attenuati nel corso degli ultimi anni.

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