A colloquio con Giacomo Mosca, key account manager di Iomega Italia, per parlare della posizione delle nostre imprese più piccole nei confronti delle nuove proposte del mondo It. Il cloud è più compreso, mentre la virtualizzazione è ancora (soprattutto) una cosa da “grandi”.
Cloud
e virtualizzazione sono sicuramente due dei temi del momento per il mondo It. E
lo sono per le aziende di qualsiasi dimensione: per quelle più grandi, che
ormai hanno assimilato i due concetti e si stanno muovendo di conseguenza, e
per quelle più piccole, che invece, nella maggior parte dei casi, stanno ancora
valutando se e come sia possibile trarre vantaggio dalle nuove proposte che
arrivano dai fornitori It.
“Le Pmi – afferma Giacomo Mosca, key
account manager di Iomega Italia – hanno preso consapevolezza dei benefici che
possono derivare dall’uso del cloud. Sovente c’è però ancora il desiderio di
non affidare i propri dati a Internet ma di essere in possesso del supporto su
cui si memorizzano le informazioni strategiche. Per queste aziende riteniamo
che le soluzioni di storage più indicate siano quelle che permettono di
realizzare un personal cloud”.
In
pratica, si tratta di un cloud ristretto a cui può accedere solo un numero
limitato di persone (definito dall’amministratore di tale cloud), che possono a
vario modo (e con differenti credenziali di accesso) condividere dati e
documenti archiviati in Nas di proprietà.
“Gli utenti tipo del personal cloud –
sostiene Mosca – sono i piccoli uffici, i
professionisti e gli home worker. In sostanza le organizzazioni di poche persone che devono condividere dati tra più
locazioni o tra utenti che sono spesso in mobilità. Potrebbero essere anche
strutture più complesse, come per esempio gli uffici periferici di banche o
assicurazioni che devono avere una certa autonomia nella gestione delle
informazioni. Queste realtà potrebbero apprezzare in modo particolare anche
un’altra opportunità che forniscono i nostri dispositivi per il Personal Cloud,
ovvero la virtualizzazione”.
Ma
visto che solitamente quando si parla di virtualizzazione si tende a riferirsi
indistintamente alle aziende di tutte le dimensioni, perché l’associa
soprattutto a quelle più grandi? “Perché
sono quelle che maggiormente si stanno muovendo in questa direzione”,
risponde Mosca.
Dalle
parole di Mosca si intuisce come, nonostante gli sforzi dei fornitori hardware,
in Italia le aziende più piccole siano ancora molto caute sull’argomento
virtualizzazione come fattore strategico di competitività. Un po’ forse perché
non è completamente capito, un po’ forse perché bisogna disporre di computer
adatti a supportarla e un po’ forse perché chi si trova a gestire una manciata
di Pc per attività di puro office automation non sempre ha la necessità (e
nemmeno le competenze) per virtualizzarli.
Iomega
afferma di avere tool molto semplici per la creazione e l’amministrazione di
macchine virtuali, tuttavia Mosca limita il discorso virtualizzazione alle
imprese medie e medio-piccole.
A
queste aziende, da qualche giorno Iomega offre un nuovo dispositivo, lo StorCenter
px12-350r Network Storage Array. Si tratta di una macchina sviluppata sulla
base dei prodotti per le grandi imprese creati da Emc ma pensata per l’impiego
in aziende di medie dimensioni e in realtà distribuite che richiedono
una protezione dei dati avanzata. Prevista per l’utilizzo in rack e capace di
alloggiare fino a 12 hard disk, ha come compiti principali l’archiviazione dei dati di produzione, la virtualizzazione dei
server, il backup su disco e la videosorveglianza.
In grado di garantire uno
storage di rete fino a 36 terabyte, ha un prezzo inferiore ai 7.300 euro. E,
ovviamente, integra la tecnologia Persona Cloud di Iomega.