Le procedure di intervento

Gli obiettivi del programma WUM riguardano la possibilità di gestire l’intervento sul sistema di alimentazione nell’immediato/breve termine. In altre parole, permettere al gestore dell’impianto di alimentazione del CED (Centro Elaborazione Dati) o di u …

Gli obiettivi del programma WUM riguardano la possibilità di gestire l’intervento sul sistema di alimentazione nell’immediato/breve termine. In altre parole, permettere al gestore dell’impianto di alimentazione del CED (Centro Elaborazione Dati) o di un qualsiasi altro luogo dove la continuità di alimentazione sia un obiettivo primario, di essere avvisato in modo tempestivo e di poter intervenire anche da remoto con strumenti altamente interattivi a costi contenuti. Diventa interessante l’utilizzo di strumenti di prossima generazione, con previsioni di un grande sviluppo, come i dispositivi WAP.

Nel sistema WUM confluiscono due diversi flussi informativi: uno generato dall’UPS, l’altro dal dispositivo WAP. Il primo (in questo caso determinato dall’UPS, ma è ovvia l’estensibilità verso altri dispositivi), quando rileva un problema sul carico (blackout, variazione di carico importante, guasti, aumento di temperatura al suo interno, degrado batterie), invia una trap SNMP al Network Management System (NMS), a cui è connesso via LAN. La trap viene ricevuta da un apposito servizio, che, a seconda della tipologia del problema rilevato, inoltra il messaggio verso i destinatari previsti.

Il programma discerne se la richiesta proveniente dall’UPS appartiene a quelle che necessitano di un intervento a medio/breve termine e, allora, invia un SMS a uno o più telefoni WAP per una gestione immediata del problema, mentre se la chiamata viene riconosciuta come un intervento a lungo termine (per esempio un tagliando), viene passata a un centro di assistenza autorizzato, che programmerà l’intervento in base all’urgenza.

Nel secondo caso, è il telefono WAP che inizia il colloquio con l’UPS. Esso si connette in DataLink al WAP server, a sua volta connesso via LAN all’UPS, e dialoga in tempo reale con il gruppo di continuità per acquisire le informazioni di funzionamento e per eseguire azioni sull’UPS: un test batterie, uno shutdown coordinato di tutti i carichi connessi nonché il relativo spegnimento dell’UPS.

L’UPS è dotato di una porta RS232 per dialogare tramite protocollo evoluto ed eseguire operazioni di monitoraggio e configurazione, spegnimento e accensione. Accanto al gruppo di continuità viene posto l’MPU (Multi Protocol UPS), il dispositivo che connette l’UPS direttamente a una LAN TCP/IP o a un modem. La parte dell’MPU che svolge funzioni di SNMP agent può inviare le trap a più computer tramite interfaccia Ethernet. Il Trap Receiver non è il classico software di network management, bensì un’applicazione detta UpsCareD. Tale applicazione riceve la trap, la identifica e la inoltra presso i canali previsti guidata da una semplice tabellina. Sulle ordinate saranno identificate tutte le trap ID per le quali è previsto l’inoltro, mentre sulle ascisse verranno evidenziati i canali su cui ogni singola trap va notificata.

Il telefono, stabilita la connessione in DataLink, comunica con un server PPP per ottenere l’autorizzazione all’accesso. A questo punto l’apparecchio cellulare invia la richiesta di pagine WML al server WAP, utilizzando il protocollo Socket UDP, comunemente utilizzato nelle comunicazioni mobile. Il Server WAP, che supporta i Servlet, interpreta le richieste di pagine WML inviate dal telefono. Al posto di pagine WML statiche, i tecnici Inovatec hanno preferito utilizzare applicazioni Java. Queste si connettono via Stream Socket all’MPU, richiedono informazioni o inviano richieste e preparano pagine WML in modo consono alle risposte che l’MPU ritorna, rinviandole quindi al telefono WAP.

A fine febbraio, al Cebit di Hannover, Inovatec ha presentato una prima implementazione del sistema WUM. Per la dimostrazione sono stati impiegati: un UPS; un dispositivo MPU; una workstation con server PPP e WAP; un normalissimo telefono cellulare con modem connesso alla workstation via cavetto; un Multi Switch Box; un telefono WAP, un hub.

Non ancora presentato al mercato, il Multi Switch Box (MSB) è un apparato controllato da microprocessore con un cavo di rete 220V in ingresso, costituita da 8 prese in uscita, due porte RS232, una in ingresso e una in uscita, e un LCD.

L’MSB, che può essere connesso via seriale con l’MPU e in cascata con altri Multi Switch Box, è in grado di pilotare in modo autonomo ogni singola presa, misurando la corrente RMS erogata singolarmente. L’MPU è in grado di aprire/chiudere ogni singola presa e leggerne il carico RMS. La connessione tra la workstation e l’MPU avviene via Ethernet tramite hub.

Durante la fiera è stata simulata una mini intranet. I tecnici presenti in stand hanno ripetutamente stabilito, tramite telefono WAP, una connessione con la workstation. La workstation iniziava a dialogare con l’MPU, che, a seconda dei casi, interagiva con l’UPS o con l’MSB.

Il telefono WAP viene configurato come segue. Dal menu servizi si accede alle impostazioni di collegamento, da cui è possibile configurare fino a 5 diversi WAP gateway, uno solo di questi attivo per default. I parametri da fornire sono:


o Home page, ovvero la pagina iniziale da richiedere al WAP server quando si effettua il collegamento.


o Tipo di collegamento (Continuo/Temporaneo): stabilire se dev’essere iniziata una chiamata telefonica per ogni richiesta di pagine WML (Wireless Markup Language) o aprire una connessione continua fino a chiusura da parte dell’utente. La modalità scelta da Inovatec è Continua.


o Sicurezza della connessione (Sì/No): va selezionata la modalità “No”.


o Tipo di trasporto (Dati/SMS): in questo caso va scelta la modalità “Dati”, poiché ci si connette a un cellulare in DataLink o a un modem telefonico.


o Numero di telefono.


o Indirizzo IP.


o Tipo Autenticazione (Sicuro/Normale): va selezionata la modalità “Sicuro”.


o Tipo Dati chiamata (Analogico/ISDN): se dall’altro capo della linea è presente un cellulare, è consigliabile scegliere Analogico.


o Velocità dati in autobaud (una velocità maggiore di 9.600 bps non è sostenibile, anche se è comunque previsto il collegamento a 14.400 baud).


o User Name/Password.


Così configurato e scelta la funzionalità WAP, il telefono si connette a un normale modem telefonico (a questo proposito si deve fare attenzione che sia abilitata la SIM). Inoltre, se il ricevente è un cellulare, è consigliabile utilizzare un numero telefonico dedicato per le telefonate dati, diverso dal numero usato per la voce. Alcuni gestori forniscono fino a 3 numeri per ogni SIM: voce, dati e fax.

In realtà, sempre ammesso che la SIM sia abilitata per i dati, è teoricamente possibile utilizzare il numero voce, ma non sempre il telefono riconosce quando la chiamata è una trasmissione dati.



Si ringraziano Augusta Angelino e Mario Mariotti di Inovatec per il contributo nella stesura dell’articolo

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