Dai teatri alle case di produzione il lavoro da fare è tanto. Si devono migliorare i Web services esistenti e fornire le strutture di storage e networking per il broadcast
Lo scorso dicembre la Scala di Milano ha riaperto i battenti dopo la ristrutturazione.
Il sito, invece, è rimasto lo stesso. Realizzato in collaborazione con
nomi come Accenture, FastWeb, Hp e Oracle, il sito non ha quello che ci si aspetta.
Non è possibile, infatti, prenotare e tantomeno acquistare quasi nessun
biglietto o abbonamento via Internet (servizio limitato alla sola stagione del
Balletto e senza poter scegliere i posti). Evidentemente il cliente ha preferito
così, rifiutando di proporre l’acquisto via Web a favore dell’uso
del fax o delle biglietterie tradizionali. Questo è solo un esempio eccellente,
rappresentativo della situazione nel settore dello spettacolo. La maggior parte
dei cinema, dei teatri e, in generale, dei luoghi di interesse culturale, hanno
la loro bella vetrina on line, ma spesso ci si ferma qui. L’opportunità
per il 2005 è, allora, legata al miglioramento dei Web services già
implementati, in funzione dei risultati ottenuti nell’anno precedente
e della soddisfazione registrata dal cliente e dai suoi utenti. Magari ci scapperà
qualche affare, ma non prevediamo comunque un fiorire di tecnologia in ogni
cinema o teatro. Il settore su cui puntare con forza è invece quello
del broadcast. La conversione dei supporti audio e video e delle tecnologie
verso il digitale è già iniziata, ma non è assolutamente
terminata. Il mercato di riferimento è vastissimo. Si va dalle case di
produzione ai broadcaster più conosciuti, dalle aziende che gestiscono
gli archivi audio/video ai distributori cinematografici. Il filo conduttore
comune è la parola "digitale". Che si declina sia come "storage"
che come "network". Storage perché tutte le aziende del settore
ormai lavorano solo su supporti digitali (generalmente nastri) e con server,
computer e videocamere digitali. La richiesta di Nas, San e di raid di dischi
continuerà a crescere per tutto l’anno. Anche a causa dell’avvento
del digitale terrestre, enorme opportunità a detta di distributori e
vendor già presenti nel settore e, in un secondo tempo, grazie alle nuove
forme di distribuzione dei video in formato compresso. Il titolo digitalizzato
viaggerà su network in fibra raggiungendo contemporaneamente diversi
Paesi. Serviranno, dunque, reti ad alta velocità e sistemi storage, ma
anche applicativi per i Web services e la gestione dei dati, come i database.
Il partner, allora, potrà scegliere di lavorare con i principali vendor
a progetti di storage networking rivolti alla fascia enterprise o proporsi ai
tanti operatori locali come le case di produzione o alle radio e Tv locali che
devono ancora terminare la conversione al digitale dei loro apparati. va.ma.
Opportunità in pillole
A chi: Teatri, cinema e tutto ciò che "fa spettacolo",
ma anche i service di produzione audio/video, le radio e le reti televisive
nazionali e locali
Che cosa: Web services che estendano le funzionalità
interattive dei siti Internet, dispositivi e supporti per lo storage digitale
e per il networking in banda larga
Perché: La prenotazione e l’acquisto dei biglietti via
Web non è ancora così diffusa. Inoltre il settore audio/video
è in piena fase di digitalizzazione dei contenuti e il digitale terrestre
è alle porte. Distributori e vendor ne decantano le opportunità