Le voci dell’AI – Episodio 29: Il futuro dei sistemi operativi

Ciao a tutti! Questo è l’episodio ventinove di Le Voci dell’AI.

Oggi parliamo del futuro dei sistemi operativi e dell’impatto di quel futuro sul mercato.

Che c’entra l’intelligenza artificiale? Forse più di quanto sembra. All’apparenza l’idea di cui voglio parlarvi oggi non è così ovvia.

Cominciamo dall’apparenza. Quello che è in fronte al nostro naso oggi.

Questa settimana Microsoft ha annunciato Microsoft Copilot, un brand ombrello per identificare tutti i modi in cui l’azienda ha integrato l’intelligenza artificiale di OpenAI in Windows 11, in Paint, Notepad, Edge e nelle applicazioni della suite Microsoft 365 come Outlook, Designer e così via.

Per la maggior parte questa integrazione ha prodotto una serie di funzionalità minori che non fanno una enorme differenza. In questa fase nessun utente contemplerebbe una migrazione da macOS a Windows perché Copilot è diventato indispensabile.

Però, nel complesso, questa serie di funzionalità migliora la qualità della vita.

Microsoft Copilot

La stessa cosa la stiamo vedendo accadere in iOS. Nel nuovo iOS 17, per esempio, i suggerimenti del completamento automatico della tastiera sono generati da un cosiddetto transformer model, come quelli che chiamiamo ChatGPT o Claude, solo molto più piccolo e installato nell’iPhone o nell’iPad.

La logica ci suggerisce che a lungo andare queste integrazioni diventeranno via via più utili e potenti, rendendo Microsoft Copilot in Windows, o il successore di Siri in iOS, l’applicazione killer per cui vale la pena cambiare il sistema operativo.

Se è così, Microsoft e Apple continueranno a dominare il mercato come fornitori dei sistemi operativi più usati dagli utenti nel mondo.

È possibile però che le cose vadano in una maniera molto diversa, almeno per una di queste due aziende. Per arrivare a uno scenario alternativo dobbiamo parlare di un’altra news della settimana: l’annuncio di DALL-E 3, che OpenAI rilascerà a breve.

Sono sicuro che abbiate già letto decine di articoli anche su questo argomento, quindi non mi soffermo sui dettagli.

Quello che ci interessa sottolineare è come OpenAI si riferisce a DALL-E 3, non come a un sistema di AI indipendente, che viene offerto in parallelo a ChatGPT, ma come un componente di ChatGPT.

Se ricordate la breve storia di come l’intero pianeta ha adottato i sistemi di AI generativa, ricorderete che prima è arrivato DALL-E 2 e poi è arrivato ChatGPT con il nuovo modello che oggi chiamiamo GPT 3.5 Turbo.

Questi due sistemi sono sempre stati completamente separati. Adesso invece saranno completamente integrati.

Quando utilizzate DALL-E 3 il vostro prompt non viene più passato direttamente al model che genera l’immagine, ma passa prima per ChatGPT che suggerisce una variante più ricca di particolari e ottimizzata per la generazione delle immagini.

Questa però non è solo un’integrazione tecnologica. È un modello concettuale che traspare da come lo staff di OpenAI parla di DALL-E 3.

Questo è solo un esempio parte di una lunga lista di indizi che suggeriscono la visione interna dell’azienda e DALL-E 3 è solo un pezzetto del puzzle. Ci sono i plugin di ChatGPT c’è la versione di ChatGPT chiamata Advanced Data Analysis, quella che si chiamava originariamente Code Interpreter. E poi ci sono tutti i modelli che OpenAI non ha ancora rilasciato, come quello che genera musica e voci sintetiche.

Dove voglio arrivare con tutto questo? La maggioranza dei partecipanti nel mercato è convinta che OpenAI stia sviluppando l’assistente AI definitivo, la loro versione dell’intelligenza artificiale chiamata Jarvis nei film di IronMan, ed è difficile dubitare quando si vede un profilo così, ma è possibile invece che OpenAI stia sviluppando il sistema operativo del futuro? Che succede se la visione che informa lo sviluppo di ChatGPT non è solo quella di un assistente sintetico onnisciente, ma piuttosto quella di una piattaforma in grado di controllare altri modelli che a loro volta sono in grado di manipolare tutti gli aspetti di un computer, dal file system alla posta elettronica, dal browser all’allocazione della memoria fino all’ottimizzazione del consumo energetico.

Pensate a questi modelli secondari, come DALL-E 3, come a moduli che arricchiscono la capacità di GPT4, esattamente come i plugin di ChatGPT.

Pensate a uno scenario dove alcuni di questi moduli sono in grado di controllare l’hardware di un computer in maniera completamente diversa da quella che usiamo oggi.

Pensate a come questi moduli speciali potrebbero a uno a uno duplicare le funzionalità di base oggi offerte dai sistemi operativi.

Qualcuno potrebbe obiettare che non c’è una reale differenza tra un assistente AI come Jarvis e un sistema operativo.

È solo una questione di semantica e questa è un’interpretazione perfettamente valida, ma a volte una terminologia differente è tutto quello che serve per vedere le cose da un’altra prospettiva e identificare dinamiche che non sono necessariamente ovvie.

Oggi i modelli di OpenAI pacchettizzati sotto il nome di Microsoft CoPilot sono un ausilio al sistema operativo dominante Windows.

Ma che succede se nel tempo ChatGPT acquisisce un numero crescente di funzionalità che non solo arricchiscono Windows ma ne duplicano le funzionalità? Che succede se piano piano l’AI diventa il sistema operativo e Windows diventa un ausilio che via via perde valore?

Un’azienda che domina il mercato con il proprio sistema operativo e che vede una prospettiva simile ha due possibilità.

La prima possibilità è quella di neutralizzare la minaccia potenziale immediatamente prima che diventi concreta. La seconda possibilità è quella di abbracciare la potenziale minaccia nella maniera più completa possibile, garantendosi la probabilità più alta possibile di intervenire qualora quella minaccia dovesse diventare concreta.

In altre parole, questa seconda possibilità offre all’azienda che si sente minacciata di estrarre un profitto dalla situazione e di tenere sotto controllo la minaccia più da vicino dei concorrenti.

E se le cose si fanno serie, se la minaccia diventa concreta, l’azienda che si sente minacciata è in una posizione privilegiata per tentare di estinguere quella minaccia o per acquisirla.

Insomma, è possibile che OpenAI stia costruendo il sistema operativo del futuro e che questo abbia attirato l’attenzione di chi controlla i sistemi operativi del presente per ragioni più profonde dell’immediata opportunità di business.

Gli altri fornitori di sistemi operativi possono continuare a farsi un sonno. Saranno svegliati dal mercato quando è tutto finito.

Okay, ci fermiamo qui per questa settimana. Come sempre, scrivetemi i vostri commenti, le domande e i suggerimenti per gli argomenti da trattare nei prossimi episodi.

Ciao!

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