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Lenovo, la sostenibilità dei data center è un impegno globale

I data center sono da sempre fortemente energivori, e l’esplosione dei dati ne ha aumentato il numero e la dimensione. Al tempo stesso la sostenibilità ecologica è ormai irrinunciabile, e al centro anche del PNRR.

Come reagiscono i grandi attori di questo settore, così centrale per il futuro delle economie globali? In questo caso abbiamo deciso di parlarne con Alessandro de Bartolo, Country Manager Infrastructure Solution Group di Lenovo in Italia.

Quali sono i piani di Lenovo per rendere i propri data center sempre più green?

La quantità di dati prodotti nel mondo cresce a ritmi esponenziali e sebbene siano una risorsa indispensabile, la loro elaborazione e gestione deve avvenire in maniera sostenibile soprattutto in termini di consumo energetico dei data center. Infatti, i data center sono responsabili del consumo dell’1% globale di tutta l’energia prodotta.

In prospettiva si prevede che entro il 2025 si producano 463 exabyte, con una conseguente crescita dei consumi energetici.

Spetta al settore IT intraprendere azioni correttive. In Lenovo siamo convinti che le aziende debbano riconsiderare le modalità di gestione dei loro dati per passare a infrastrutture costruite pensando fin da subito all’efficienza energetica. Ad esempio, l’utilizzo della tecnologia di raffreddamento a liquido Lenovo Neptune nei nostri data center consente di ridurre il consumo energetico fino al 40%, mantenendo prestazioni elevate, è un primo passo positivo in questa direzione.

Nella realizzazione di una nuova strategia di gestione, è inoltre fondamentale per le aziende implementare data center più efficienti e avere sotto controllo non solo le prestazioni ma anche la loro impronta energetica: i parametri da misurare sono l’utilizzo dell’acqua, l’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili. Capire quali parametri considerare nello sforzo di ridurre l’impatto ambientale aiuterà a valutare gli effettivi progressi in questa direzione. Per i nostri data center, EcoVadis ci ha valutati tra l’1% delle migliori aziende in termini di sostenibilità. Ma ci atteniamo anche a diversi standard di settore come CDP, CPA e MSCI.

Un ulteriore aspetto da considerare è l’importanza della supply chain, che è fondamentale non solo per la business continuity ma anche per garantire una logistica efficiente dal punto di vista energetico e ridurre il rischio di sprechi di energia dovuti a tempi di fermo imprevisti. In Lenovo abbiamo usato questo approccio con grande efficacia. Siamo attivi in 180 mercati, commercializziamo oltre 1 miliardo di dispositivi attraverso più di 2.000 fornitori in tutto il mondo.
Il controllo che abbiamo sulla nostra supply chain ci consente di adottare misure proattive per ottimizzare le operazioni e ridurre l’impatto ambientale.
Infatti, lo scorso anno Gartner ci ha classificato tra le prime 15 supply chain nel mondo (quarti nel settore tecnologico).

Lenovo
Alessandro de Bartolo, Country Manager Infrastructure Solution Group di Lenovo in Italia

Fino a poco tempo fa, investire in sostenibilità ambientale aveva un tradeoff importante in termini di costi economici. Quanto aiutano le moderne tecnologie a rendere anche economicamente conveniente una strategia green?

La domanda di soluzioni tecnologiche “green” stia crescendo tra i nostri clienti. Naturalmente, accogliamo favorevolmente questa situazione e attendiamo con impazienza le molte altre innovazioni che porterà. La necessità di investire in sostenibilità ambientale non credo però si basi unicamente sull’evoluzione tecnologica e sulla convenienza economica delle nostre soluzioni. Si tratta di fare la scelta consapevole di adottare un approccio diverso rispetto al passato. Per qualsiasi azienda coinvolta nella gestione dell’IT, la nozione di economia circolare ha assunto negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore.
Questo perché è diventato evidente che cercare di usare la minima quantità possibile di materiali ed energia nella fabbricazione dei prodotti, recuperando quanto più possibile dei prodotti finali attraverso il riutilizzo e il riciclaggio, rappresenti un vero e proprio vantaggio competitivo.

Nel settore dei datacenter migliaia di server e altri componenti hardware vengono scartati ogni anno. Per ridurre la quantità di rifiuti dannosi per l’ambiente, l’industria deve stabilire standard elevati in termini di riciclaggio.
Riutilizzando e riparando le apparecchiature, impedendo che finiscano in discarica. Diventare un’azienda sostenibile richiede responsabilità. Questo può essere fatto mettendo in gioco la propria reputazione. Mantenendo standard elevati e assumendo questo impegno con le parti interessate. Lenovo si attiene a questo approccio da più di dieci anni. Avevamo fissato per il 2020 il target di ridurre le emissioni di gas serra del 40%. Un obiettivo che abbiamo superato con una riduzione del 92%. Ora abbiamo puntato a un’ulteriore riduzione del 50% entro il 2030.

Un altro modo per raggiungere questo obiettivo è impegnarsi in iniziative di sostenibilità riconosciute dal settore. Il Climate Neutral Data Centre Pact, di cui siamo firmatari, afferma che entro ila data del 1 gennaio 2025 le operazioni dei data center dovranno raggiungere un rapporto di efficienza energetica non superiore a 1,3 nei climi più freddi e 1,4 in quelli caldi. Inoltre, impegna i firmatari del patto a utilizzare fonti di energia rinnovabili o senza emissioni di carbonio. Queste misure aiutano ad alzare l’asticella per tutti.
Inoltre, incoraggiano quelle che si impegnano a rivedere e adattare le loro operazioni in linea con i loro obblighi.

È fondamentale lavorare tutti insieme su questo. Nessuna azienda può risolvere il problema da sola. Serve un ecosistema dedicato e uno sforzo concertato da parte di tutti nella catena di fornitura e del valore. C’è ancora del lavoro da fare per raggiungere obiettivi futuri, tuttavia questo sforzo sarà ricompensato con migliori risultati aziendali e un impatto positivo sulla società.

 

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