Ottobre, 2003 «Nel caso di un’azienda pubblica, le problematiche per il rinnovamento tecnologico e per i necessari aggiornamenti implicano procedure burocratiche e inerzie logistiche molto consistenti – ci ha spiegato Luigi Tartabini, responsabil …
Ottobre, 2003
«Nel caso di un’azienda pubblica, le problematiche per il rinnovamento
tecnologico e per i necessari aggiornamenti implicano procedure burocratiche
e inerzie logistiche molto consistenti – ci ha spiegato Luigi Tartabini,
responsabile dei sistemi informativi dell’Asl n° 9 di Macerata -. Ho
lavorato al progetto suddividendo la nostra attività informatica
in sei macroaree: amministrativo-contabile, sanitaria-ospedaliera, territoriale,
comparto pazienti-assistiti, comparto medici di base e farmacie convenzionate.
Una volta definiti i punti critici per ognuna di queste macroaree, si è
passati all’informatizzazione delle varie esigenze e alla loro condivisione
nell’ottica di un’ottimizzazione della comunicazione».
Attualmente, l’infrastruttura della rete telematica è composta da
cablaggio strutturato, reti locali Lan e reti geografiche. Fisicamente,
la rete è realizzata tramite apparati passivi e apparati attivi intelligenti;
il collegamento a larga banda è stato attivato nel 2001, quando l’azienda
ha implementato un datawarehouse a supporto delle attività di programmazione
e controllo e un’ulteriore banca dati, contenente i dati clinici degli assistiti.
«Abbiamo realizzato una procedura che permette ai medici di medicina
generale di consultare via Internet i dati clinici dei pazienti – ha
raccontato il responsabile -. Inoltre, abbiamo avviato un’attività
di informatizzazione del reparto di degenza di nefrologia, con la volontà
di estendere, successivamente, la stessa procedura informatica a tutti i
rimanenti reparti di degenza. I dati, sia quelli trattati dai medici generici
che quelli gestiti dalla nostra azienda, a seguito di ricoveri, esami, e
via dicendo, sono la base di un datawarehouse che contiene la storia clinica
del paziente. Tale archivio è propedeutico alla realizzazione di
una carta sanitaria su smart card, il cui progetto prevede un sistema d’identificazione
dell’utente mediante firma digitale, che rappresenta l’anello di congiunzione
tra i cittadini e l’erogazione stessa dei servizi».
Nella progettazione dei nuovi sistemi informativi e dei
nuovi modelli di comunicazione correlati, l’azienda si era posta come obiettivo
primario la drastica riduzione dei tempi di caricamento del dato completo,
dei percorsi, degli operatori, delle carte e del traffico telefonico. All’interno
di questo contesto, si colloca la scelta del pieno utilizzo del wireless.
Uno degli obiettivi dell’Asl di Macerata, infatti, era quello di poter risolvere
il problema della cartella clinica: a ogni visita il medico doveva stilare
un rapporto sulle condizioni dei pazienti che, poi, dovevano essere riportate
nell’archivio generale. Il tradizionale metodo cartaceo rendeva l’operazione
macchinosa e ripetitiva, ma anche nel caso di risolvere il tutto utilizzando
palmari si presentavano altri problemi, connessi all’impossibilità
di effettuare un aggiornamento in tempo reale. «Per motivi legati
ai nostri contratti telefonici, il partner prescelto è stato Telecom
Italia. Il carrier oggi è in grado di offrire un servizio completo,
con consulenza, servizi, soluzioni software e supporto in modalità
outsourcing. In tema di wireless, è stata proprio Telecom a farci
conoscere General Impianti che, a sua volta, ci ha proposto la soluzione
3Com AirConnect 11 Megabit».
Basata sulla tecnologia Wi-fi (Ieee 802.11b), la soluzione di 3Com per realizzare
una wireless Lan fornisce connessioni senza fili con una velocità
che arriva a 11 megabit al secondo.
«Grazie all’implementazione di questo apparato – ha concluso
Tartabini –, con costi molto bassi abbiamo risolto l’impasse per il
reparto di nefrologia. Tramite un carrello su cui è stato montato
un pc portatile dotato di scheda wireless Lan, l’equipe medica e la caposala
del reparto di nefrologia al momento delle visite dei degenti possono aggiornare,
in tempo reale, la cartella clinica dei pazienti e, in automatico, l’archivio
centrale. Visti i risultati positivi, questa modalità sarà
estesa non soltanto a tutti i reparti ospedalieri, ma anche ad altre situazioni
attualmente in fase di studio».