3CX condivide con gli utenti alcune riflessioni sulla recente delibera AGCOM riguardante la libertà di scelta del modem router e sui potenziali effetti sulla telefonia VoIP. Si tratta di un tema molto importante e delicato sia per gli utenti che per le aziende del settore.
E infatti 3CX non è certo l’unica a interessarsene. Abbiamo parlato qui di come AVM proponga pagine di supporto e risposte ai dubbi dei consumatori.
I contenuti proposti da 3CX riguardano la specialità dell’azienda, cioè il settore delle telecomunicazioni VoIP. Gli articoli sono consultabili sul blog del sito italiano e sono firmati da Matteo Sala, che è amministratore e Direttore Tecnico di Entek Group, distributore ufficiale 3CX per l’Italia.
Un articolo, intitolato “Modem Libero: Delibera AGCOM cosa cambia per gli utenti?”, è consultabile qui e offre una visione generale sulla Delibera 348-18-CONS dell’AGCOM. Delibera che, ricordiamo, sancisce la possibilità da parte dell’utente di utilizzare un apparato di propria scelta per l’accesso a Internet. Un secondo articolo, “Modem Libero: Cosa Cambia per il VoIP” è accessibile qui e in esso Sala illustra la visione sul tema specifico del rapporto con la telefonia VoIP. E anchee sugli effetti che su questo settore può avere la delibera dell’AGCOM.
Modem libero e telefonia VoIP
Per Matteo Sala, su questo argomento, non ci sono solo luci, ma anche qualche zona d’ombra. Egli afferma che “nel corpo della delibera non compaiono espliciti riferimenti a come potrebbe cambiare il mondo della fornitura delle linee telefoniche”.
La telefonia VoIP in standard SIP è largamente utilizzata dai provider. Tramite la tecnologia VoIP si gestiscono comunicazioni telefoniche attraverso la rete dati. Pertanto, secondo Sala la telefonia IP non può essere più trattata come un servizio indipendente dalla trasmissione dati. Come invece poteva essere con sistemi di telefonia più datati. Tuttavia nella delibera AGCOM non si trova un esplicito riferimento alla telefonia VoIP.
Un accenno c’è, dove nella delibera si menzionano “servizi aggiuntivi che utilizzano la rete IP (ad es. telefonia VoIP o IPTV)”. E, più avanti, quando si richiama l’esempio anche sui “gateway VoIP”.
“Sembrerebbe dunque – scrive Sala – che la delibera non si riferisca unicamente a modem e router ma coinvolga esplicitamente qualunque tipo di apparato terminale per la fruizione dei servizi erogati. Tra di essi sembrerebbe esplicitamente prevista anche la telefonia IP”.
Però, aggiunge anche: “La mancanza di riferimenti diretti nel corpo della delibera sembrerebbe quindi affievolire o limitare la portata della sentenza per quanto concerne la Telefonia IP”.
La conclusione è dunque che “la delibera 348-18-CONS non disciplina esplicitamente ed in maniera completa ed esaustiva la telefonia SIP lasciando molto spazio alla libera interpretazione”.
Matteo Sala ricorda anche che “la delibera prevede esplicitamente, in forma generica, la gestione di eventuali casi di impedimento tecnico. Questa eventualità potrebbe dunque tramutarsi in una scappatoia per l’introduzione o la permanenza di uno o più vincoli”.
L’articolo originale è disponibile a questo indirizzo.