Un mercato in crescita quello dell’acquisto di licenze software usate. Da qualche anno infatti le aziende hanno iniziato a comprendere il potenziale di risparmio che comporta. Tant’è che con l’adozione delle giuste strategie per l’acquisto e la composizione del mix di licenze, si possono ridurre i costi It fino al 70%.
Molti, tuttavia, sono ancora i pregiudizi a questo approccio da parte delle imprese. Secondo Corrado Farina, Director Sales – Southern Europe di Relicense, “ricevere una consulenza relativa alla propria dotazione software aziendale è utile e può essere svolta in qualsiasi momento, anche se le licenze non sono alla scadenza, perché una prima analisi mostra se la strumentazione software debba essere aggiornata, e questo può essere fatto anche con licenze affidabili acquistate dal mercato di seconda mano. Anzi spesso le versioni precedenti hanno il vantaggio di essere “mature”, la loro piattaforma è più stabile e quindi compatibile con un maggior numero di applicazioni senza dover sostenere costi extra per assicurare la compatibilità con gli altri software in dotazione”.
“Acquistando licenze software di seconda mano – prosegue Farina – le aziende sono in grado di personalizzare la propria strategia di licenza in base alle esigenze e alla pianificazione IT a lungo termine. Nello specifico, è possibile ottenere con precisione il software che serve davvero per il proprio ambiente IT, senza sprechi e applicazioni superflue”.
Licenze di seconda mano non software di “seconda classe”
“Le licenze – aggiunge Farina – non si consumano come un qualsiasi oggetto che utilizziamo, quelle già usate sono funzionali quanto quelle nuove e offrono gli stessi vantaggi delle classiche licenze on-premise, ma a costi molto inferiori”.
L’acquisto e la vendita di software usati sono regolamentati in Ue e la legittimità di questo mercato è confermata anche dalla Corte di Giustizia Europea, qualora vengano rispettate determinate procedure. È quindi importante scegliere partner affidabili che siano in grado di tracciare il percorso del software usato e serve una documentazione completa perché la compravendita sia legalmente valida.
Non solo per grandi aziende
“La dimensione di un’azienda – sottolinea Farina – non è un criterio per decidere a favore o contro il software di seconda mano. Le aziende di tutte le dimensioni possono risparmiare fino al 50-70% del loro budget IT con licenze usate”.
Gli aggiornamenti vengono effettuati fino alla fine del ciclo di vita ufficiale del software. Inoltre, non è sempre necessario utilizzare l’ultima versione del software.
“Sempre più aziende utilizzano il cloud e le offerte SaaS – conclude Farna – ma una strategia di licensing basata su cloud non è sempre la soluzione giusta per tutti. Le licenze usate possono essere utilizzate anche per soluzioni on-premise – soprattutto per Office. I servizi di base come Exchange, OneDrive, Skype per le aziende, invece, possono essere acquistati nel cloud. Questo modello ibrido fa risparmiare alle aziende il 50-60% dei costi di licenza”.