L’impegno sul fronte open source

Alcuni anni fa, Engineering si è mossa anche sul fronte oper source, «con l’obiettivo di capire se il fenomeno potesse avere delle ricadute di business – spiega Orazio Viele, direttore Ricerca & Innovazione della società – . Abbiamo, in effetti, verifi …

Alcuni anni fa, Engineering si è mossa anche sul fronte oper source, «con l’obiettivo di capire se il fenomeno potesse avere delle ricadute di business – spiega Orazio Viele, direttore Ricerca & Innovazione della società – . Abbiamo, in effetti, verificato che poteva essere una leva su cui agire per una serie di motivi. L’open source, di per sé, come fenomeno ha delle connotazioni che a un system integrator come Engineering vanno molto bene. Nelle soluzioni che presentiamo al cliente di solito abbiamo due vincoli: uno tecnologico e un altro economico. Il primo è che dobbiamo adeguare le applicazioni che facciamo all’infrastruttura tecnologica che il cliente ha scelto e che, ovviamente, è vincolata dai produttori, l’altro è che una quota del bud-
get del progetto è destinata a chi vende le soluzioni, per cui viene dedotta dalla quota destinata a chi lo realizza. Quindi, in termini generici, le soluzioni professionali dell’open source ci consentono di poterci liberare di alcuni vincoli, naturalmente con un certo discernimento, e far in modo che possano essere il più possibile indipendenti da componenti non gestite dal system integrator. Un altro vantaggio è che si liberano risorse economiche, perché se non si deve spendere in licenze e manutenzione, ci auguriamo che quei soldi siano meglio utilizzati in attività di progettazione e realizzazione di soluzioni custom
». Date queste premesse, nei confronti dell’open source la società ha operato su tre fronti: uno è stato quello di scegliere soluzioni che riteneva potessero essere utilizzate alla stessa stregua di un prodotto commerciale, «avendo la stessa sicurezza, garanzia, copertura, manutenzione e via dicendo, per poi supportarle direttamente. Un altro fronte è stato quello di decidere di far parte del mondo open source, producendo soluzioni a nostre spese: SpagoBi ne è un esempio, ed è nata dopo aver analizzato il mercato e concluso che non esistevano soluzioni open source complete nell’ambito della Business intelligence. Natuarlmente noi lavoriamo ancora con tutti i vendor di Bi, che sono nostri partner, però abbiamo voluto dare un segnale che c’è una possibilità alternativa, che va ragionata in base al contesto aziendale. L’ultima azione è stata quella di partecipare a comunità internazionali e siamo tra i soci fondatori di Ow2, frutto dell’unione di ObjectWeb con la cinese Orient- Ware, per cui contribuiamo con il nostro software all’allargamento di questa realtà, che vuole diventare importante come Apache».

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