La società ha puntato su Windchill di Ptc per supportare la progettazione e realizzare un ambiente virtuale in cui, sfruttando le potenzialità della Rete, i tecnici concorrono simultaneamente allo sviluppo dei prodotti, pur operando fisicamente in luoghi diversi
Per la propria evoluzione, Marconi ha utilizzato le
medesime tecnologie di telecomunicazioni di cui è fornitore, sviluppando un
sistema Web centrico, in grado di realizzare un ambiente virtuale in cui
i progettisti e i partner concorrono allo sviluppo dei prodotti pur operando
fisicamente in luoghi diversi. Ed è proprio in questo progetto che rientra
l’acquisto di Windchill, soluzione Pdm sviluppata da Ptc, mediante la quale
Marconi è in grado di sfruttare le potenzialità della Rete per trarre valore
dalle esperienze acquisite e dal know how di clienti e fornitori, rendendo
superfluo il concetto di vicinanza geografica tra i siti di progettazione e
di produzione. Le operazioni sono state cadenzate secondo tre fasi e a
fine settembre è stato annunciato il “go live” per alcuni prodotti
pilota (Phase 1) che saranno gestiti utilizzando il nuovo sistema di
Product data management e che coinvolgeranno circa 500 utenti (200 dei
quali in Italia). Sono, inoltre, già pianificate due ulteriori fasi (Phase
1A e Phase 2) per il rilascio del sistema a circa 5mila utenti in
totale.
«Il nostro business – ha esordito Giorgio Sivori, vice
president Edm e It di Marconi Italia – è basato sulla capacità di ideare
e sviluppare prodotti innovativi in un contesto in rapida evoluzione.
Dalla nascita, la realtà della nostra azienda è cambiata completamente.
Siamo cresciuti a livello internazionale passando dall’essere un piccolo
insieme di realtà “locali” a un’unica realtà globale, dotata di siti e
laboratori di ricerca e sviluppo dislocati geograficamente in tutto il
mondo».
I tempi di realizzazione
La
Phase 1 è partita nell’aprile dello scorso anno, provvedendo alla raccolta
dei requisiti, per passare, nell’estate del 2000, alla definizione delle
specifiche di dettaglio e all’implementazione vera e propria che si è
recentemente conclusa e per la quale è stato adottato un approccio iterativo
con quattro review di progetto in cui Marconi verificava direttamente
l’avanzamento delle attività e segnalava eventuali incongruenze con quanto
concordato.
Tre le principali problematiche, Ptc ha dovuto occuparsi
dell’assimilazione delle informazioni, tenendo conto della necessità di
accedervi in maniera naturale e veloce e di presentarle in modo appropriato.
Per far ciò, è stato impiegato il paradigma del Web, considerando Windchill
come un portale per lo scambio dei dati di prodotto.
Ulteriori
complessità hanno riguardato il dover rendere fruibili in modo naturale le
informazioni di prodotto, senza rivolgere continue query al sistema, nonché
distribuire e organizzare i dati su base progettuale e per categorie di
utenza. Navigazione e presentazione delle informazioni non si limitano
esclusivamente all’aspetto alfanumerico del dato, ma sono integrate con la
parte grafica, sempre in ambiente Web based, con l’ausilio del modulo
Product View.
Altro requisito di base cui Windchill ha dovuto far fronte è
stato il controllo di configurazione. L’esigenza era, infatti, quella di
poter verificare che la versione di un oggetto fosse, effettivamente,
quella giusta e che i legami con altri oggetti da esso dipendenti
fossero correttamente documentati e associati alle parti. Data una
parte, poi, era necessario poter risalire alle informazioni di Change
Management relative. La visione statica dei dati di prodotto è stata,
infine, combinata con una vista dinamica, in grado di evidenziare
l’evoluzione dei dati all’interno dei processi aziendali.
Integrazione dei dati
Il
sistema implementato, per propria filosofia, rispetta le linee guida del
lifecycle management e può dialogare sia con software di
tipo enterprise,
come i gestionali e i Cad, sia con gli ambienti di software configuration
management. Nella soluzione Windchill implementata in Marconi (basata sulla
release 5.0 che ha funzionalità di replica dei file associati ai documenti)
è stata definita un’interfaccia generica di integrazione che controlla il
trasferimento dei dati di prodotto tramite file in formato Xml. Il
collegamento con i sistemi Pdm già presenti e utilizzati dai progettisti
Marconi è stato realizzatoimpiegando il modulo InfoEngine.
L’interfacciamento con l’Enterprise resource planning (nella fattispecie
quello di Baan) è avvenuto tramite scambio dati su tabelle Oracle.
Il
passaggio alla versione 5.1 di Windchill consentirà la content replication
completa di dati e file. «La condivisione di processi comuni – ha
aggiunto Sivori – e l’accesso via Internet alla struttura di prodotto e
alla sua documentazione, nonché la gestione intelligente dei tecnici che
contribuiscono alla realizzazione sono tutte caratteristiche proprie del
nostro ambiente di sviluppo». Il Pdm di Ptc ha, inoltre, fatto sì che
progettazione, produzione e supporto distribuiti si basino sulla
condivisione, a livello mondiale, delle informazioni comuni. L’elevata mole
di dati di cui Marconi dispone, circa 2 milioni di documenti e 50 milioni di
relazioni padre/figlio relative alle strutture di prodotto a oggi
esistenti, ha avuto un notevole impatto sulla fase di analisi per quanto
riguarda la definizione degli object mapping e l’effettiva strategia di
migrazione.
Le potenzialità della collaborazione non si fermano, comunque,
alla fase di progettazione. Oltre alle operazioni di definizione e
produzione, Windchill si occupa anche dell’installazione e della
manutenzione. In questo modo, in caso di intervento tecnico presso un
cliente, diventa possibile consultare la documentazione specifica,
aggiornarla e inoltrare i report relativi alle problematiche
riscontrate. «Tecnologie come questa – ha concluso il manager -,
in grado di gestire tutti gli aspetti del ciclo di vita di un progetto,
e successivamente dello prodotto, amplificano attraverso Internet le
potenzialità delle aziende».