Il Wisp emiliano al lavoro su progetti applicativi nuovi, che fanno leva sulla comunicazione machine to machine.
C’è un’Internet delle cose che parla italiano e che si sta sviluppando, con progetti di respiro internazionale, nel cuore dell’Emilia.
La propone Guglielmo, Wisp nato nel 2004 a Reggio Emilia e specializzato nella progettazione e realizzazione di impianti wireless e nella fornitura di servizi di conenttività.
Forte di 10.000 access point distribuiti in 2000 location su tutto il territorio nazionale, inclusi, ad esempio i 100 hot spot recentemente installati presso le 48 stazioni sciistiche del comprensorio a cavallo fra la provincia di Trento, Bolzano e Belluno, Guglielmo punta oggi a una nuova declinazione del WiFi, che faccia dialogare le macchine, aprendo dunque la strada a nuove opportunità applicative.
Fortemente orientata al mercato business, con circa l’80% del fatturato generato sugli operatori e una buona presenza sul mercato dell’ospitalità e della pubblica amministrazione, Guglielmo punta oggi a un’Internet nuova, sviluppata anche sulla scorta di importanti collaborazioni con le università, in particolare quella di Parma, e con il supporto di bandi di cooperazione internazionale tra il ministero italiano e altre entità internazionali, ad esempio in Israele.
Spiega Giovanni Guerri, presidente della società: ”Sfruttare il Wifi significa poter sviluppare applicazioni nuove, riducendo i costi di accesso. Partendo da questo presupposto, puntiamo a raccogliere le informazioni dagli oggetti, per inviarli alle applicazioni e dalle applicazioni di nuovo verso i dispositivi mobili”.
Un’idea, quella dell’Internet delle cose, che mutua i presupposti delle reti mesh, e guarda ad ambiti applicativi nuovi.
”Un’idea, ad esempio – spiega ancora Guerri – è quella dei parcheggi intelligenti: poter indicare alle auto in ingresso le piazzole libere più vicine, semplicemente con una applicazione dedicata”.
. Un progetto importante al quale sta lavorando Guglielmo, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’ Università di Parma e con la societrà israeliana Cellint, si chiama X-Netad, vale a dire ” Cross-Network Information Dissemination in VANETs” e ha come obiettivo lo sviluppo di reti Wifi veicolari e di applicazioni per distribuire informazioni sulla viabilità in tempo reale.
In questo caso, le connessioni Wifi vengono utilizzate per mettere in comunicazione i diversi veicoli, con l’obiettivo di creare un network nel quale chi dispone di dispositivi mobili di ultima generazione può inviare e ricevere in tempo reale informazioni sulla situazione stradale, segnalando per tempo code, incidenti, lavori in corso.