Linux: calano le vendite, ma l’open source è destinato a crescere

Nonostante, nel corso del 2001, le vendite di licenze Linux abbiano fatto registrare un decremento di circa il 5%, la società di ricerca Idc non sembra avere dubbi sul futuro del sistema operativo open source

9 agosto 2002 Nel 2001 Linux ha perso
terreno nei confronti di Windows. A sostenerlo è la società di ricerca Idc che
in una recente analisi ha sottolineato come, nell’arco dello scorso anno, le
vendite del sistema del pinguino abbiano registrato un decremento prossimo al
5%, fino a raggiungere quota 80 milioni di dollari. In compenso, le
vendite del sistema messo a punto da Bill Gates avrebbero raggiunto i 10
miliardi di dollari, crescendo dell’11%, rispetto al 2000.
A quanto pare,
però, il trend non sembra destinato a durare. Stando alle previsioni della
società statunitense, entro il 2006, il mercato Linux arriverà a valere qualcosa
come 280 milioni di dollari. Il tutto grazie agli sforzi attuati da vendor del
sistema open source – di cui Red Hat e Suse rappresentano i massimi
esponenti – per immettere sul mercato nuovi programmi free per gli utenti.
Intanto, nonostante Idc non abbia reso noto il numero di copie di Linux
commercializzate nell’intero 2001 – ma che dovrebbe essere in linea con quello
del 2000 -, il totale delle copie commercializzate per client sembrano essere
aumentate di circa il 50%, rispetto al periodo precedente, soprattutto nel
mercato asiatico e in quello dell’America Latina.

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