L’IT tricolore giù del 2,1% nel 2010

I dati Sirmi mostrano un mercato ancora in sofferenza, anche se le perdite sono più contenute rispetto al 2009. Modesta crescita dell’hardware.

Negativo ma non troppo. Così, in sintesi estrema, potrebbe definirsi l’andamento del comparto Ict in Italia sia nel quarto trimestre dell’anno appena concluso, sia per l’intero 2010.

Lo evidenziano i dati Sirmi, pubblicati in questi giorni dalla società di analisi e ricerche.

I dati Q4 2010
Nel quarto trimestre, infatti, molti sono gli indicatori che chiudono con segno negativo. Il regresso, tuttavia, appare più contenuto rispetto al pari periodo dell’anno precedente e lascia dunque presagire un inizio di ripresa.

In particolare, l’hardware chiude il quarto trimestre a 2,52 miliardi di euro, con una crescita del 2,8% anno su anno, a sua volta chiuso con un regresso del 9,9%.

Più pesante la situazione del software, che nel quarto trimestre del 2009 era riuscito a contenere il regresso a un -1,9%: il 2010 si chiude con un -5,4% a 1 miliardo di euro. Anche i servizi di sviluppo continuano a mostrare sofferenza e chiudono il quarto trimestre in calo del 6,5%, mentre per i servizi di gestione il regresso si attesta al 4,4%.

Complessivamente, la sola It chiude il quarter a 5,8 miliardi di euro, in calo del 2%.

Stabili le Tlc: il regresso del 5,4% della telefonia fissa, che chiude a 4,2 miliardi, è abbondantemente compensato dalla crescita del 5,7% delle Tlc mobili. Il risultato è una chiusura a 10 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% anno su anno.

In questo scenario, pesa anche negativamente la consumer electronics, che nel quarto trimestre si ferma a 2,45 miliardi di euro, in regresso del 3,6% anno su anno. Il comparto registra segno negativo anche sull’intero 2010, chiudendo a 8,3 miliardi, in calo del 2,5%.

Il consuntivo 2010
Per quanto riguarda l’intero 2010, gli indicatori sono tutti negativi con due soli punti di stabilità: le Tlc mobili, perfettamente in linea con l’anno precedente, e l’hardware che registra un modesto +0,8% grazie alla ripresa in atto sulla domanda di Cpu Intel, che da sole valgono 3,7 miliardi di euro, con un +8,1% anno su anno.

Sinteticamente, l‘It nel suo complesso vale 21,4 miliardi di euro, in calo del 2,1% anno su anno. Calo, in questo caso decisamente più contenuto rispetto al -7,6% del 2009.

L’hardware vale 8,1 miliardi di euro, e lo 0,8% in più rispetto al 2009 rappresenta in ogni caso un recupero rispetto al calo dell’11,2% registrato nei dodici mesi precedenti.

Meno 0,9% per il software, che chiude alla soglia dei 4 miliardi di euro, mentre sono sempre in sofferenza i servizi, sia di gestione sia di sviluppo, che registrano cali tra il 4 e il 5%.

Valgono 39,5 miliardi di euro le Tlc, con un calo dell0’1,8%: 22,4 sono ad appannaggio delle Tlc mobili, mentre 17,1 si ascrivono alle Tlc fisse, in calo del 4,1% rispetto all’anno precedente.

L’intero universo Ict italiano, dunque, a fine 2010 vale quasi 61 miliardi di euro. Erano più di 62 un anno fa.

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