Le ventisette proposte del PD, comprese quelle per lo sviluppo dell’innovazione in Italia, sono on-line.
Nel nostro articolo “Elezioni 2013: la politica non è digitale” avevamo invitato chiunque avesse aggiornamenti o correzioni a farsi sentire. Il PD ha raccolto la nostra proposta, segnalandoci delle novità sul suo sito a proposito del digitale. Direttamente su twitter siamo stati avvisati di nuove informazioni, con tante proposte e i link agli approfondimenti.
Il programma in sé è rimasto lo stesso, ma è stato raccolto e messo a disposizione molto altro materiale. La proposta programmatica sul digitale data 26 gennaio e ovviamente è l’unica delle 27 proposte con dei commenti (ben 19 alle 21 del 14 febbraio).
Con tre clic si passa dalla home page alla specifica sezione sul digitale[http://www.partitodemocratico.it/italiadigitale], una pagina con a sinistra un testo da trentamila caratteri e a destra tre possibili download. Ma non sono quattro documenti, bensì solo uno (in tre formati e due nomi) e un “documento di sintesi”.
Rispetto al testo completo, la sintesi è fatta abbastanza bene e non tralascia nessuna possibile azione. Si articola in Dati, Idee e Proposte, redatti a nostro avviso con un po’ di confusione (cosa proponiamo, proposte, i neretti, la numerazione e le lettere) e formalmente non curatissimo.
Diciassette punti sintetici
La parte che potrebbe un giorno diventare operativa è la terza, quella delle proposte vere e proprie. Sintetica, suddivisa per argomenti (banda larga, cultura digitale, sistema economico, PA ed e-gov) e per punti, dice tutto quello che deve dire, strizzando l’occhio a chi è attento a certi dettagli.
Personalmente preferiremmo che i documenti analoghi fossero organizzati sempre nella stessa maniera: nel caso dell’agenda digitale apprezzeremmo un’articolazione puntuale su quella europea (e-government, ricerca e innovazione, smart city, e-commerce, competenze digitali, infrastruttura e sicurezza) e non genericamente ispirato ad esso. Ma l’ispirazione alla modernità digitale, nelle ultime due colonne della scheda di sintesi della proposta programmatica 6 su 27, c’è ed è comprensibile.