L’azienda pianifica upgrade e nuove iniziative per migliorare lo sviluppo dei prodotti e ridurre i costi in un settore che conta per il 41 % del suo fatturato.
16 Maggio 2003 La maggior parte dei nuovi sviluppi programmati da Cisco per il settore dello switching si focalizza sul modello di interruttore a chassis high-end Catalyst 6500, sebbene questo, a detta dei responsabili dell’azienda, rappresenterà solo il punto di partenza per l’innovazione di altre piattaforme. Cisco sta dedicando gran parte del proprio impegno a migliorare la gestibilità continua, focalizzandosi in particolare sulle funzioni di amministrazione centralizzata che possano essere “spinte” fino a siti remoti. Andy Bechtolsheim, vicepresidente e general manager dell’unità switching business Gigabit di Cisco, sottolinea inoltre la rilevanza delle funzioni di sicurezza, spiegando che l’azienda sta lavorando su diversi sistemi di autenticazione globale che possono proteggere più efficacemente i dati delle compagnie dagli attacchi interni.
Per tale scopo è richiesto un sistema multi-layer che assicuri l’accesso delle appropriate persone alle appropriate informazioni. Cisco intende dunque preparare gli utenti a un’organizzazione ottimale del sistema nel momento in cui vengano aggiunte ulteriori funzioni di switch, offrendo il maggiore livello possibile di automatizzazione per setup, configurazione e manutenzione, e permettendo una visuale globale dell’apparato a una singola persona. Per quanto riguarda l’architettura di switching, i responsabili dell’azienda sottolineano gli investimenti effettuati nel settore delle alte prestazioni.
Un nuovo processore, chiamato Sacramento, potrebbe così arrivare a contenere 180 milioni di transistor sullo stesso chip -quattro volte quanto sia capace di offrire un Pentium 4 della stessa misura. Si prevede inoltre che il nuovo modulo Catalyst 720 Supervisor, che offre allo chassis Catalyst 6500 la capacità di supportare 40 Gbps di throughput per slot, possa essere rivisto fino a raddoppiare tale capacità.
