Lotus, porte aperte al Web 2.0

Ci saranno sempre più social application nel futuro di Ibm. Parola del general manager di Lotus, Mike Rhodin.

Se ne sente parlare già da un po’ di tempo, ma pochi conoscono realmente la portata del fenomeno Web 2.0. Questione “per tecnici”, ritengono i più. Grande opportunità per migliorare tutto il sistema dell’offerta It, pensano altri.

«La prima ondata di Internet – esordisce Mike Rhodin, general manager Lotus di Ibm – era focalizzata sulla distribuzione delle informazioni. Oggi, con il Web 2.0 siamo arrivati al punto in cui ciò che conta sono le relazioni. Il social networking, in futuro, influenzerà pesantemente il modo in cui le applicazioni sono create e fruite. Il software migliora quanto più viene utilizzato e quanto più ciascuno contribuisce a definirne le linee di sviluppo future, isolandone le pecche e suggerendo i rimedi».

Proprio nell’ottica della massima collaborazione si è espresso il lavoro del team del manager Ibm: «La presentazione di Lotus Connections – prosegue -, il primo esempio concreto di software sociale per noi, è avvenuta lo scorso gennaio. Il prodotto sarà disponibile a partire dal prossimo mese e le sue funzionalità sono state sviluppate con l’obiettivo di garantire la creazione di reti dinamiche di collaboratori, partner e clienti. Il supporto di blog, community e la profilazione degli utenti di questo strumento consente di creare gruppi di lavoro temporanei, focalizzati su particolari progetti, in brevissimo tempo, ottenendo i vantaggi di una cooperazione fattiva che esula dai confini territoriali».

E sul fatto che Big Blue non scherzi in materia di social networking il manager non ha dubbi: «Il Social Computing Group di Ibm Research è impegnato già da tempo su un progetto che ha il fine di aggregare le varie best practice raccolte sulle diverse applicazioni sensibili ai contesti, trasformandole in template e librerie di informazioni utili per tutti i clienti. E tutto questo non è sterile lavoro da laboratorio, ma si traduce concretamente in prodotti più facili da utilizzare e, in generale, in un Ritorno sugli investimenti molto più rapido».

Anche la prossima versione di Lotus Sametime, lo strumento di collaborazione in tempo reale della casa di Armonk, integrerà strumenti più potenti di visualizzazione delle interazioni e dei network di persone.

«Negli scorsi anni si è parlato spesso di knowledge management – sottolinea Rhodin -, senza capire che solo in questo modo, migliorando la collaborazione fattiva, si più gestire e diffondere la conoscenza sul serio».

E il manager ci lascia con una promessa: «Vedrete molto più social software proveniente da Ibm nel corso dei prossimi mesi. Quelli che pensano che la nostra azienda sia un dinosauro si dovranno ricredere. Noi, così attenti agli aspetti della tutela della proprietà intellettuale e dei brevetti, abbiamo abbracciato la filosofia dei blog. Sono oltre 10.000 quelli interni e molto più numerosi quelli esterni, utilizzati soprattutto per migliorare la qualità della nostra offerta. Un esempio concreto è il prototipo di Qid Wiki, un ambiente collaborativo per il mesh up dei servizi Web, che stiamo già utilizzando concretamente per lo sviluppo applicativo all’interno di Dow Jones».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome