Scettica sulle reali possibilità di successo dei software di gestione della conoscenza, l’azienda di proprietà Ibm sembra intenzionata a ritornare alle proprie radici legate al workgroup. Imminente l’arrivo di Notes/Domino 6.0.
Nel tentativo di rinfrescare un’immagine che è andata offuscandosi in un mercato del knowledge management ormai svuotato dagli iniziali entusiasmi, Lotus Software sembra intenzionata a ritornare alle sue radici “collaborative”. Nel momento in cui Microsoft sottolinea le future virtù di .Net in tal senso e rafforza i suoi legami con iniziative come Groove Networks, Lotus avverte la necessità di amalgamare meglio nei suoi prodotti il knowledge management e la collaborazione, facendo magari leva sulle piattaforme Ibm per la distribuzione dei servizi basati su Web.
Nell’imminenza del lancio di Lotus Notes/Domino 6.0, atteso per il mese prossimo dopo la lunga fase di testing della versione beta, Lotus vuole sottolineare la propria lunga esperienza in materia di gestione del ciclo di vita dell’informazione all’interno dell’azienda, dalla produzione alla distribuzione tramite portali, messaggistica e teleformazione. Secondo Al Zollar, attuale Ceo di Lotus, se «molti clienti stanno perdendo interesse nei confronti del knowledge management», resta il fatto che Lotus «ha sempre sviluppato le stesse tecnologie». Malgrado la confusione sulle definizioni più corrette, Zollar sostiene che la capacità di Lotus Discovery Server di tessere le diverse informazioni provenienti da tutto il Web garantisce esattamente il tipo di gestione dei contenuti che molti clienti ricercano.
Lo scarso seguito che hanno avuto molte soluzioni di knowledge management hanno spinto Lotus a riformulare Lotus Discovery System, nato da una combinazione tra il portale K-Station e WebSphere Portal di Ibm, rifocalizzando il server sulle sue funzionalità tassonomiche e di ricerca delle informazioni. Lotus prevede inoltre di arricchire i legami tra le singole soluzioni di knowledge management e la piattaforma Notes, le soluzioni di “e-meeting” e l’offerta Ibm nei segmenti dei portali aziendali e dei database. In futuro è previsto anche un aggiornamento della piattaforma di messaggistica istantanea SameTime. Le funzioni di collaborazione verranno estese anche alle applicazioni gestionali, attraverso la creazione di opportune interfacce programmabili o sottoforma di veri e propri servizi Web.