Lunga vita a Windows 98. Grazie a Linux?

Dopo l’annuncio del prolungamento della disponibilità dei servizi di supporto a pagamento fino al 2006, gli analisti avanzano l’ipotesi che Microsoft abbia deciso per arginare il “pericolo Linux”

14 gennaio 2004 Il giorno dopo la diffusione della notizia del
prolungamento del supporto a Windows 98 da parte di
Microsoft, gli analisti dicono la loro, sostenendo che il vero
motore della decisione presa dalla società di Redmond non sia semplicemente la
risposta alle richieste di una base clienti comunque importante e significativa,
bensì una sorta di difesa preventiva nei confronti del “pericolo
Linux”.

Detto in altri termini, il punto per le aziende non è
semplicemente aggiornare, ma essere messe nella reale possibilità di valutare
possibili alternative, che in questo caso hanno le sembianze di un pinguino.

L’estensione del supporto a Windows 98, sebbene privo degli aggiornamenti di
sicurezza e dunque potenzialmente più vulnerabile, è per Microsoft un ulteriore
strumento per legare a sé aziende poco propense a rinnovare non fosse altro per
non dover sottostare a tutti i necessari iter di “ripensamento” e di training.


Secondo la statunitense RedMonk, ad esempio, Microsoft
non avrebbe avuto molte alternative. È vero che è al momento improbabile che
tutti gli attuali utenti di Windows 98 decidano di passare a Linux, ma è
altrettanto vero che l’alternativa oggi c’è. Ma non è questo il solo motivo di
una decisione considerata forzata. RedMonk semplicemente sostiene che siano
ancora molte le realtà che non possono permettersi i budget necessari al rinnovo
dell’hardware legato all’aggiornamento del sistema operativo e sono giocoforza
costrette a mantenere ciò che già hanno.

Ovum, da parte
sua, guarda un po’ più avanti e sostiene che non solo il pericolo Linux sia il
driver dell’ultima mossa di Microsoft, ma che possa diventare anche il motore di
un significativo cambio nella strategia commerciale di una società finora poco
propensa a trattare sui prezzi fissati per i propri prodotti e già oggi più
disponibile soprattutto in tutti quei mercati in cui la concorrenza si gioca
anche sui margini.

Decisamente più possibilista è invece
Gartner, che di fronte alle affermazioni delle altre società di
analisi ricorda che molte aziende hanno un commitment a lungo termine con il
mondo Windows, soprattutto per quanto concerne soluzioni e applicazioni
personalizzate. E il passaggio da un mondo Windows-based a Linux richiederà
ancora tempo per essere effettivo.

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