In occasione del rilascio della prima versione della specifica di autenticazione online, trapelano anche indiscrezioni sulla costituzione di un probabile fronte comune con l’organismo attivo sul fronte della sicurezza dei servizi Web.
Liberty Alliance, l’iniziativa Sun per lo sviluppo di una concreta alternativa ai servizi di autenticazione online Microsoft Passport, ha rilasciato la prima versione delle sue specifiche. E, insieme al lancio di Liberty 1.0, arrivano i primi segnali di una possibile unificazione di questo progetto con un’altra importante iniziativa sul fronte degli standard aperti, l’organismo Oasis (Organization for the Advancement of Structured Information Standards). L’alleanza, costituita nel settembre del 2001 in antitesi a Password (che oggi afferma di raggruppare 14 milioni di utenti) non è, tuttavia, ancora riuscita a coagulare l’interesse di colossi del software come Ibm e Oracle e, soprattutto, non c’è ancora traccia di un possibile accordo con Microsoft. Le specifiche delineate dal consorzio sono state presentate in occasione di una conferenza organizzata dal Burton Group e sono già disponibili sul sito di Liberty Alliance, che ha annunciato anche l’ingresso di 24 nuovi partecipanti oltre ai soci fondatori Bank of America, Fidelity Investments, Sprint, Vodafone, Nokia, eBay, American Airlines e VeriSign. Tra i nuovi arrivati ci sono aziende come Netegrity, Neustar e Xerox, mentre American Express, Aol, Hp e Visa si erano associati in precedenza. Microsoft si era detta disponibile a considerare un’adesione, a patto che Liberty Alliance desistesse dalle critiche contro l’azienda di Bill Gates e formulasse proposte più concrete. Ora il gruppo sembra considerare l’ipotesi di un merger con Oasis, attivo nel campo della sicurezza dei Web service. Il lavoro svolto da Oasis ha appena ottenuto l’approvazione da parte di Microsoft e sarebbe stato utilizzato anche nelle specifiche Liberty 1.0 che, però, non sono ancora state adottate in nessun prodotto o servizio.