Il machine learning può essere applicato in vari ambiti, e quello legale è uno dei più interessanti soprattutto perché può essere anche reso “vicino” al grande pubblico. Un esempio concreto viene da AirHelp, il servizio di assistenza per i passeggeri europei che hanno subito un ritardo o una cancellazione del loro volo ma che non sanno bene come cercare di ottenere il risarcimento che gli spetta.
AirHelp è nata diverso tempo fa sulla scia di una norma europea – il regolamento 261/04 – che stabilisce appunto i termini secondo cui una linea aerea deve provvedere al rimborso.
Prima di questa norma le condizioni non erano altrettanto chiare, specie per i non addetti ai lavori, motivo per cui molti passeggeri nemmeno ci provavano.
AirHelp è nata nel 2013 proprio per assisterli e in questi quattro anni ha portato avanti, dichiara, le istanze di milioni di persone. In questo modo ha potuto assemblare una base di informazioni che è l’ideale per “alimentare” un sistema di machine learning e intelligenza artificiale che diventi un esperto del tema.
In AirHelp hanno fatto proprio questo e il risultato è stato battezzato Herman: si tratta di un sistema di AI che valuta tutti i parametri relativi a una possibile azione legale per ottenere un rimborso.
I parametri da prendere in considerazione sono molti (compagnia aerea, aeroporti di partenza e arrivo, città di partenza, nazionalità dei passeggeri, parametri di legge, sentenze passate) e secondo AirHelp richiedono che una persona dedichi alla pratica una ventina di minuti.
Herman, invece, ci mette una frazione di secondo e indica così immediatamente la giurisdizione ottimale dove presentare il reclamo.
Il punto ovviamente non è solo risparmiare quella ventina di minuti, ma evitare i ritardi e gli errori che sono inevitabilmente associati a un processo di analisi complessa.
Per AirHelp, Herman è certamente un mezzo per lavorare meglio, dedicando il tempo degli agenti umani alle richieste più complesse o a seguire i clienti.
Ma è anche un mezzo per estendere il proprio raggio d’azione, guardando più in generale al mercato dei servizi per i consumatori. Se casi come quello di Herman prenderanno piede, siamo di fronta a una “giustizia digitale”, forse più accessibile, per molti versi, rispetto a quella tradizionale.