La domanda non parte e la società finlandese deve arginare i propri costi operativi. La riduzione dei posti di lavoro sembra essere inevitabile.
Mille posti di lavoro. È questo il prezzo che Nokia si appresta a pagare per arginare la crescente crisi che l’ha investita, a causa del pesante calo nella domanda di telefoni mobili da parte degli operatori delle tlc. La mossa non è inattesa, visto che proprio all’inizio del mese la società aveva sollevato il velo sulla sua reale situazione, rivelando di non essere affatto immune dalle turbolenze che hanno in questo primo semestre letteralmente investito i “big player” dell’area telecomunicazioni.
E ora, dopo il profit warning, è il momento della riduzione del personale, che l’azienda assicura verrà fatta in modo graduale, con un processo che dovrebbe concludersi con la fine dell’anno.
La maggior parte dei tagli dovrebbe aver luogo nei reparti marketing, vendite e amministrativo della divisione networking e non dovrebbero invece toccare gli staff attivi nella produzione e nella ricerca e sviluppo. La società non esclude per altri che alcuni dei dipendenti non possano essere riallocati in altre strutture del gruppo, cosa per altro già avvenuta per i 400 esuberi annunciati in precedenza.