Micro Focus e il lato Microsoft di Cobol

Dopo una sostanziosa pausa nelle comunicazioni marketing, in Italia, il vendor specializzato in Enterprise application modernization, ha promosso una serie di iniziative per spingere i partner all’integrazione con nuovi linguaggi di sviluppo.

Tre tappe, a Padova, Roma e Milano, per incontrare i partner prima di dare il via a una serie di attività di aggiornamento tecnico inaugurata, la scorsa settimana, con un Webinar su Visual Cobol Suite R3, rinvigorito dalla recente partnership siglata da Micro Focus con Microsoft. Con questo intento il management italiano del vendor specializzato in soluzioni di Enterprise application modernization e management, ha dato appuntamento agli Isv nostrani che sviluppano sulle sue tecnologie.

In un’ottantina in tutto si sono presentati all’appello «interessati come sono a far evolvere le business logic dei propri clienti riutilizzando, invece di riscrivere, la loro stessa proprietà intellettuale». Consapevole del fatto che le esigenze del business muovono verso «una mobilità sempre più estrema», nell’ultima tappa milanese, Giuseppe Gigante (nella foto), marketing manager di Micro Focus Italia, non ha mancato di sottolineare l’importanza di poter riutilizzare quel che le aziende hanno sviluppato nel tempo.

Dopo una pausa nelle comunicazioni marketing, durata quasi due anni e mezzo e da ascriversi, in gran parte, allo sforzo di integrare al proprio interno le numerose realtà acquisite nel medesimo periodo, per Micro Focus è tempo di «evolvere nell’humus della business logic» al quale appartiene. Anche per questo Gigante non nasconde ai propri interlocutori di essere in cerca di «un nuovo vivaio di sviluppatori, che non considerano Cobol come il loro primo linguaggio di sviluppo».

Un percorso naturale per qualsiasi azienda, ma che per il manager che ha iniziato la propria carriera in Sun. e che ha «speso tre anni facendo proseliti su Java presso università e sviluppatori», diventa una mission per portare «nuova linfa alle aziende». In questo modo, la sfida di Micro Focus è far comprendere che linguaggi “vetusti” di cinquant’anni, come Cobol, possono essere integrati con Java, .Net e altri «per consentire alle aziende di preservare i propri investimenti facendoli evolvere verso nuove piattaforme».

Anche per questo, al lato pratico, Micro Focus si è mossa verso i partner mettendo a punto una newsletter mensile (che con contenuti diversi è veicolata anche ai clienti – ndr) e una serie di approfondimenti formativi che Gigante definisce “2.0”. «Abbiamo dedicato un’intera area ai partner sul nostro sito – conclude il manager – all’interno della quale è ora possibile visualizzare esperienze di successo, confrontarsi con il parere di terze parti e analisti indipendenti rispetto al percorso di modernizzazione che le aziende dovrebbero intraprendere, e accedere a Webinar facilmente fruibili, anche se ancora in lingua inglese».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome