Azure Disk Storage è il servizio di archiviazione a blocchi della piattaforma cloud di Microsoft. Esso fornisce la massima resilienza per tutti i carichi di lavoro, con un tasso di guasto annuale e service-level agreement (SLA) al top del settore, sottolinea Microsoft.
La società di Redmond, in ogni caso, continua i suoi investimenti per migliorare ulteriormente l’affidabilità dell’infrastruttura, e ora lo fa con la disponibilità generale di Zone-Redundant Storage (ZRS) per Azure Disk Storage.
L’archiviazione con ridondanza della zona, ZRS, consente di aumentare la disponibilità dei carichi di lavoro critici fornendo una replica sincrona in tre zone di disponibilità Azure nella region selezionata, che Microsoft afferma essere unica nel settore del block storage.
Ciò consente ai dischi dell’azienda di tollerare i guasti zonali che possono verificarsi a causa di disastri naturali o problemi hardware. ZRS, ha specificato Microsoft, è attualmente supportato per Azure Premium SSD e Azure Standard SSD.
Tra i casi d’uso di questa funzionalità, i clienti possono sfruttare i dischi ZRS per le loro applicazioni container ospitate su Azure Kubernetes Service (AKS) multizona, per una maggiore affidabilità. Se una zona va giù, AKS farà automaticamente il fail over dei pod stateful su una zona sana. Microsoft ha recentemente rilasciato il supporto dei dischi ZRS in AKS attraverso il driver CSI.
Per quanto riguarda la performance, Microsoft ha affermato che le IOPS e la larghezza di banda fornite dai dischi ZRS sono le stesse dei corrispondenti dischi LRS. Ad esempio, un disco SSD Premium LRS P30 (128 GiB) fornisce 5.000 IOPS e 200 MB al secondo di throughput, che è lo stesso per un disco SSD Premium ZRS P30. La latenza del disco per ZRS è superiore a quella di LRS a causa della copia zonale incrociata dei dati.
L’anno scorso Microsoft ha annunciato la disponibilità generale dei dischi condivisi per Azure Disk Storage. Questa offerta permette a un singolo disco di essere collegato e utilizzato contemporaneamente da più macchine virtuali (VM).
Ciò consente di eseguire le applicazioni aziendali più esigenti nel cloud, come i database clustered, i file system paralleli, i container persistenti e le applicazioni di machine learning, senza compromettere i pattern di deployment ben conosciuti per il failover veloce e l’alta disponibilità.
I clienti – sottolinea Microsoft – possono ora migliorare ulteriormente la disponibilità delle loro applicazioni in cluster sfruttando Windows Server Failover Cluster (WSFC) e una combinazione di dischi condivisi e ZRS.
Utilizzando Availability Zones per le VM, è possibile allocare le VM primarie e secondarie in zone diverse per una maggiore disponibilità e collegare un disco ZRS condiviso alle VM in zone diverse.
Se una VM primaria va giù a causa di un’interruzione di zona, WSFC farà rapidamente il failover alla VM secondaria fornendo una maggiore disponibilità alla applicazione.
I dischi condivisi sono disponibili su tutte le dimensioni Premium SSD e Standard SSD, consentendo ai clienti di ottimizzare sulla base di diverse opzioni di prezzo e prestazioni.