A Smau Microsoft presenta una vetrina di Oem che sviluppano prodotti innovativi sulle sue piattaforme. E parla del ruolo del pc nazionale.
Il pc italiano? Esiste eccome.
E’ questo il punto di partenza imprescindibile per Fabrizio Fassone, che in Microsoft segue proprio il comparto degli Oem tricolore.
Nonostante i funerali a più voci celebrati, il dato inconfutabile per Fassone è che il pc Made in Italy, la produzione locale di pc non solo esiste e resite, ma non sta nemmeno così male.
“Certo – precisa – stiamo parlando di numeri e valori molto inferiori a quelli che si vedevano anni fa. Nondimeno, i produttori nazionali valgono circa il 10% dei 7 milioni di pc che si vendono in Italia”.
Secondo Fassone, valori di prossimità, assistenza, servizio contanro e rappresentano il differenziale che porta i clienti a scegliere questi brand.
“Olivetti rappresenta il caso più importante in termini di numeri e di presenza, grazie anche alle sinergie con Telecom ItaliaMa ci sono altri player che in Italia puntano sulla ricerca, sull’innovazione e sul design”.
A Smau Microsoft ne ha portati dodici di questi player. Dodici aziende che hanno brand e che fanno numeri e che sono l’esempio concreto di un Made in Italy che supporta il business.
“Non è un caso che lo scorso anno, in occasione del lancio di Windows 7, abbiamo cercato di evidenziare la collabroazione con gli Oem nazionali. Una collaborazione che passa anche da un comitato nel quale ci ritroviamo, Microsoft e gli Oem, per valutare insieme se quello che facciamo è davvero coerente con i loro piani di business”.