Pronta Connected Financial Framework, piattaforma applicativa per integrare il mondo legacy con nuove soluzioni verticali.
In Italia, il settore bancario, con le sue 700 istituzioni, è senza dubbio un grande investitore del mercato Ict. Con una capacità di investimenti pari a 5 miliardi di euro, il segmento assorbe, infatti, un quinto della spesa annua complessiva, candidandosi a essere il reale motore dell’innovazione nostrana.
«Nel medio termine – ha esordito Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting – le priorità di business di questo settore si concentrato attorno due temi principali: la razionalizzazione delle infrastrutture, dell’organizzazione e dei processi e l’incremento dell’efficacia sul mercato, attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, una maggiore copertura territoriale e l’introduzione di nuovi servizi. Sul fronte degli investimenti, si dimostra particolarmente in crescita la componente del software, un indice di nuova progettualità all’interno dell’azienda banca, che a livello applicativo si muove soprattutto indirizzando i temi caldi della compliance, del rafforzamento commerciale e della governance».
Tutte sfide cui Microsoft è pronta a rispondere fornendo una nuova piattaforma applicativa, Connected Financial Framework, in grado non solo di incrementare la flessibilità e la scalabilità dell’infrastruttura tecnologica del settore bancario, ma anche di supportare la multicanalità e migliorare la produttività, proteggendo gli investimenti tecnologici fatti in passato.
«Cff è stata messa a punto con l’obbiettivo di bilanciare il circolo virtuoso dell’efficientamento da una parte e della riduzione dei costi dall’altra – ha esordito Simonetta Moreschini, direttore mercato finance di Microsoft Italia -. La sua architettura logica è stata articolata su tre componenti: il front end, l’Enterprise service bus e la parte server. Il primo garantisce il supporto alla multicanalità, l’integrazione degli strumenti di produttività e la valorizzazione delle componenti applicative e verticali. Aspetto, quest’ultimo, che conferisce una grande flessibilità alla piattaforma, garantita soprattutto attraverso il lavoro dei nostri partner di mercato. Il secondo elemento, l’Enterprise service bus, garantisce, invece, l’interoperabilità fra due o più piattaforme o applicazioni sfruttando le logiche delle Soa e dei Web services. Infine, le componenti server sono incaricate di regolare le logiche di business alla base del funzionamento delle attività bancarie, implementando servizi più generali e interfacciandosi con l’Esb per orchestrare i processi».
La piattaforma, il cui sviluppo è costato a Microsoft alcuni milioni di euro, è veicolata sul mercato attraverso un numero di partner non ancora definitivo (per ora sono 9), incaricati di fornire servizi implementativi ed eventuali verticalizzazioni. I primi Isv e system integrator attivi sul mercato italiano sono Bassilichi, Cad.it, Debug, Insurance Online, IrisCube, Tata Consultimg Services, Txt e Wave, che vanno ad aggiungersi ai tre partner mondiali (Accenture, Avanade e Hp).