L’accento del colosso statunitense è soprattutto sul ruolo di ‘abilitatore’ alle soluzioni proposte ai clienti attraverso i partner il cui ruolo, nell’era della connessione, è sempre più strategico.
13 giugno 2002 Il concetto è in auge già
da tempo, ma a un anno dalla creazione della divisione Services –
frutto della fusione fra la divisione Product Support Services e quella
dedicata ai servizi di consulenza -, Microsoft torna a puntualizzarlo.
La tecnologia priva di servizi non apporta alcun valore aggiunto. E che il
colosso statunitense sia proiettato in questa direzione lo testimonia anche la
recente ‘chiamata alle armi’ di un ex Ibm Global Services, Michael Sinneck, ora
corporate vice president worldwide services di Microsoft, e la ancora più
recente nomina di Nino Olivotto, ex Digital Equipment, ex Ernst&Young ed ex
Gruppo Fiat, a direttore della divisione servizi della filiale italiana.
Obiettivo
di entrambi? L’evangelizzazione dei servizi offerti dalla società in
combinazione con le proprie tecnologie che, nell’era di Internet e della
connessione, sempre di più necessitano del supporto di partner specializzati.
Partner a cui Microsoft intende continuare a riconoscere un ruolo di primo
piano, consulenziale in primis, in affiancamento al proprio Microsoft Solution
Framework per lo sviluppo delle soluzioni, e del proprio Microsoft Operations
Framework per la gestione delle stesse. Un esempio su tutti, il recente progetto
realizzato da Accenture, in collaborazione di Avanade che, tramite l’utilizzo
degli strumenti di sviluppo inclusi nella suite Microsoft Visual Studio .Net, ha
realizzato una soluzione per la gestione dei Fondi Pensione.