Microsoft-Sun, un anno di pace

Primo bilancio della collaborazione fra i due colossi, che dura da giusto un anno.

Microsoft-Sun, la pace un anno dopo.


Sono passati ormai 367 giorni dallo storico accordo fra Bill Gates e Scott McNealy, fatto di transazioni, pietre sopra e progetti di piattaforme tecnologiche integrate.


Dal trattato di pace, sui cui molti hanno iconizzato il seppellimento dell’ascia di guerra, è nato un trust di una trentina di ingegneri del software che ha lavorato all’insegna della ricerca dell’interoperabilità delle piattaforme .Net e J2Ee, da perseguirsi con i servizi Web e, quindi, con la costruzione di architetture orientate ai servizi (Soa).


I prossimi appuntamenti, disgiunti, per vedere cosa i gruppi di lavoro hanno prodotto saranno il WinHec di Microsoft e la JavaOne di Sun.


Ma già si sa che i temi dominanti portano i nomi di Ws-Management, Ws-Addressing per il single-sign-on, la compatibilità fra BizTalk e Java Integration Framework e il Soap Mtom (Message Transmission Optimization Mechanism).


A fare da comune denominatore allo sforzo di integrazione, poi, la tecnologia Amd a 64 bit su piattaforme x86, che nella fattispecie funge da anima dei test e dei benchmark di Sun nel Microsoft Enterprise Engineering Center. Il che non significa una bocciatura di Sparc, che rimane pur sempre un asset strategico di Sun, piuttosto che le due società hanno saputo cogliere le capacità di mediazione di Opteron, anche nel senso dell’esplorazione delle funzioni di virtualizzazione.


A conferma, entrambe le società si sono orientate alla tecnologia di virtualizzazione XenSource, che è opensource. Anche questo (vista la presenza di Microsoft) è un segno di come i tempi siano cambiati.

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